Roma, 26 ott – Il Governo Meloni ha ottenuto la fiducia alla Camera. Dopo il discorso del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il lungo dibattito in aula successivo, dunque, l’esecutivo ha passato la prima delle due fasi di votazione.
Governo Meloni, la prima fiducia alla Camera
La fiducia che ottiene Giorgia Meloni alla Camera è fatta di 235 voti favorevoli, 154 voti contrari e 5 astenuti. Nessuna sorpresa, dunque. La maggioranza si mantiene stabile alla sua prima prova ufficiale dopo l’elezione del presidente Lorenzo Fontana. Nella replica finale prima del voto, la Meloni ha ribattuto ad alcune critiche provenienti dai banchi. E ha preso posizione sul tema del cosiddetto “sovranismo”, come riportato dal Sole 24 Ore: “Non sono i sovranisti che comandano in Europa: si cita sempre Orban, ma l’atteggiamento della Germania di queste settimane come lo chiamiamo? Quello è europeismo? Non devo fare nessuna scelta, la mia scelta è sempre e solo difendere l’interesse italiano, non farò mai la cheerleader di nessuno”.
Oggi il Senato, con qualche “brivido”
La palla passa quindi da Montecitorio a Palazzo Madama. 206 senatori, compresi quelli a vita, ma qui la storia è un po’ differente e qualche “brivido” per Meloni e ministri lo mette un po’ di più. Soprattutto se si ricorda quanto avvenuto con l’elezione del presidente Ignazio La Russa, che raggiunge la nomina con i voti dell’opposizione e nonostante la defezione di 18 senatori di Forza Italia. Una crepa nella maggioranza – prima ancora di diventare governo – scatenata da Silvio Berlusconi, che ci si domanda quanti danni potrà ancora fare in futuro. Per quanto col brivido, è improbabile che il leader di Fi tenti un nuovo scherzetto proprio in occasione della fiducia al governo Meloni. Ma in politica, si sa, mai dire mai: specialmente quando gli attori in campo sono così turbolenti.
Alberto Celletti
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