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Mes, giallofucsia spaccati. Renzi: “Sarà la realtà a imporlo”. E Buffagni gli dà del gufo

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 27 lug – Continuano a volare gli stracci nella maggioranza giallofucsia sul fronte del Mes, il prestito Ue per le spese sanitarie della pandemia. Il Pd vuole accedere al Fondo salva Stati versione emergenza coronavirus a tutti i costi. Il Movimento 5 Stelle finora si è detto contrario. Ma con i dem ci sono anche LeU e Italia Viva. A tornare alla carica, infatti, è proprio Matteo Renzi, secondo il quale è necessario chiedere l’accesso alle risorse del Mes perché lo impone la crisi economica: “Io penso che non saranno Zingaretti o Renzi a imporre il Mes, lo farà la realtà. In autunno la crisi sarà tale che i soldi del Salvastati s’imporranno da soli. Del resto se lei ha un mutuo di 30 anni, da 1.000 euro al mese, e gliene offrono uno da 15 anni a 500 euro, rifiuterebbe?”.

Buffagni: “Renzi è un gufo”

Pronta la replica del viceministro grillino allo Sviluppo economico Stefano Buffagni che, facendo il verso al leader di Italia Viva, gli dice: “Renzi è un gufo. Di certo la situazione economica non è rosea e ci aspettano mesi difficili. Ma stiamo lavorando per programmare una ripartenza del Paese”. Per cui basta con questo Mes e “correre sul Recovery plan”. Per Buffagni il dibattito è sterile, e ricorda quello altrettanto logorante sulla Tav, quando i 5 Stelle erano al governo con la Lega. In effetti tutti ricordano che da lì a poco ci fu la crisi e il Conte I cadde. Pertanto il paragone del viceministro suona come una minaccia. Negli inviti a utilizzare il Mes “mi sembra di vedere la strega di Biancaneve con la mela: sembra così accattivante che ti chiedi come sia possibile. Noi ora abbiamo la priorità di decidere dove destinare i 25 miliardi di scostamento, di programmare i 200 miliardi del Recovery fund – e una quota sarà alla sanità – e abbiamo più di 16 miliardi di fondi della sanità ancora da spendere: forse dovremmo iniziare da qui”, conclude.

Renziani e grillini divisi anche su come gestire il Recovery fund

Italia Viva e 5 Stelle sono divisi anche su come gestire il Recovery fund. Per i renziani non serviva né la task force di cui si è parlato nei giorni scorsi né serve la bicamerale proposta da Forza Italia: “Ci sono già le commissioni permanenti”, fa presente Marco Di Maio, allineato a Renzi che sulla questione taglia corto: “Altre task force? Ma basta. Le commissioni bicamerali? Non servono“. Per Buffagni, invece, l’istituzione di una commissione bicamerale “è una proposta di buonsenso. Io credo che sia un’ipotesi nata anche dal presidente Fico e che ha messo al centro la dinamica parlamentare. Quindi mi pare una cosa di buon senso”. La pensano così anche Pd e LeU.

Baretta: “Un errore non usare il Mes”

Intanto prosegue il pressing dem per il ricorso al Mes, la trappola Ue che ci porterebbe la Troika in casa, dopo Gentiloni da Bruxelles e Gualtieri dal Mef, un altro a sostenere che è “un errore non usarlo” è il sottosegretario al Tesoro Pier Paolo Baretta, secondo il quale “il Mes è a disposizione, così come sono sul tavolo le risorse provenienti dal fondo Sure e dalla Bei”. Ecco perché, dice l’esponente del Pd, “sarebbe sbagliato che l’Italia non le utilizzasse. In particolar modo, dopo tutto quello è successo, sarebbe grave non intervenire a sostegno della sanità”.

I dem vogliono “lisciare” la Ue

Insomma, sebbene il premier Giuseppe Conte (sempre più accerchiato) si sia lamentato del fatto che per il Mes ci sia una ingiustificata ossessione (salvo poi dire che si prenderà in esame la richiesta in caso di problemi di liquidità di cassa), Pd e M5S continuano a scontrarsi, segno che la questione è politica (i dem vogliono “lisciare” la Ue per avere un appoggio esterno) prima che economica.

Adolfo Spezzaferro

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