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Parata 2 giugno “pacifista”, Trenta a rischio. Ma lei: “Me ne frega poco”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 1 giu – La parata del 2 giugno in salsa pacifista, che già ha scatenato forti polemiche e la protesta nelle alte sfere delle forze armate, ora mette a rischio la poltrona del ministro della Difesa. Ma lei, Elisabetta Trenta, incurante dice che non ha alcuna intenzione di fare dietrofront. “Il rimpasto? Me ne frega poco”, dice in un’intervista al Messaggero. Il ministro, espressione dei 5 Stelle, è da mesi in polemica con la Lega e soprattutto con il titolare del Viminale, Matteo Salvini, sul fronte dell’accoglienza e dei porti chiusi.

Generali disertano la parata per protesta

La misura è colma, tanto che la Trenta è contestata da alcuni generali che hanno deciso di disertare la cerimonia di domani che avrà come tema “l’inclusione”. Tra chi domani non ci sarà figurano l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, il generale Mario Arino, anche lui ex capo di Stato Maggiore della Difesa, e il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica. “Sarà la festa di tutti gli italiani: una giornata simbolo per ricordarci quanta strada il nostro Paese ha fatto fino a questo momento”, replica il ministro. “Servirà anche a ricordare ad ognuno di noi, dai rappresentanti delle istituzioni ai militari ai cittadini, quanto sia importante svolgere ogni giorno il proprio dovere a tutela della democrazia e delle istituzioni della Repubblica. Non amo l’uso strumentale di questioni legate ai militari e alle istituzioni. Il 2 giugno è la festa di tutti e il tema scelto nulla ha a che fare con questioni politiche”. Eppure, è proprio il tema scelto dalla Trenta ad aver scatenato la polemica, per la chiara matrice politica “pacifista”.

La Russa: “Mancanza di rispetto per i nostri uomini e donne in divisa”

Ai tre generali si aggiunge poi anche l’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che lamenta un “mancato rispetto ai nostri uomini e donne in divisa” da parte del ministro Trenta. “Per la prima volta e a malincuore – sottolinea La Russa, vicepresidente del Senato ed esponente di FdI – dopo tanti anni non andrò alla parata. Non certo per mancanza di rispetto verso le Forze Armate che rimangono sempre nel mio cuore ma in segno di protesta verso il ministro Trenta“. E sottolinea che “in questi anni sono sempre andato d’accordo con tutti i ministri della Difesa che sono arrivati dopo di me, ma chi come il ministro Trenta pensa di trasformare le Forze armate in ‘Peace&Love’, mancando di rispetto ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa, non merita niente. E io il 2 giugno non voglio stare e non sarò al suo fianco durante la parata”.

“Della poltrona me ne frega poco”

A proposito delle critiche del vicepremier Salvini, osserva: “Ogni tanto ci siamo confrontati vivacemente, tutto qua. Salvini esprime le sue opinioni, io le mie, spesso sono vicine. Ma lo stile è diverso. Mi preoccupo del futuro del Paese, della poltrona me ne frega poco”.

Forza Italia: “Il governo umilia le Forze Armate”

Ridurre la Festa del 2 giugno a una parata pacifista, come ha fatto la ministra Trenta, o lasciare cinque soldati senza fucile per spendere quei soldi in borse di studio, come ha annunciato il presidente del Consiglio, sono la cifra di un governo che si nutre solo di demagogia”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. “Per la prima volta – ricorda – quattro generali che hanno dato prestigio alle Forze Armate e all’Italia non presenzieranno alla sfilata di domani. E’ un segnale di malessere che va ben oltre il dissenso sulle comparsate del governo per la Festa della Repubblica: c’è infatti un problema di investimenti e di scelte strategiche che la ministra Trenta ha bloccato, a partire dalla incredibile melina sugli F-35, che ci sta facendo perdere la faccia nei rapporti con gli alleati. Senza contare i danni gravissimi che il governo sta causando al sistema industria-difesa, cruciale per lo sviluppo economico del Paese. Le nostre Forze Armate sono un modello di professionalità che il mondo ci invidia: è inaccettabile – conclude – che venga umiliato dal proprio governo”.

Adolfo Spezzaferro

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5 comments

Jos 1 Giugno 2019 - 2:04

….se si limitasse alle costose bare volanti f35: amen….meglio così… (ciò che preoccupa è tutto il resto..)

https://it.insideover.com/guerra/f-35-dati.html

https://it.insideover.com/guerra/stop-f-35.html

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paleolibertario 1 Giugno 2019 - 3:06

Ma una con quelle idee perché ha accettato di fare il ministro della difesa?

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Bracco 2 Giugno 2019 - 12:17

Già lo spot televisivo l’ho trovato abbastanza triste.
Sempre dello stesso format di noti spot come per la Ferrero: con un cast forzatamente multirazziale.

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alveolus 8 Settembre 2019 - 10:19

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Le sparate anti-italiane di Fico e quel populismo di sinistra che non funziona 31 Gennaio 2020 - 12:56

[…] la decisione del ministro Trenta di trasformare la solenne ricorrenza in una triste e patetica «festa dell’inclusione». Del resto, basta farsi un giro sui social – anche sulle pagine dei Cinque Stelle – per […]

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