Roma, 23 gen – Don Paolo Farinella Show ieri ai microfoni de La Zanzara su Radio 24. Il parroco di San Torpete a Genova, salito agli onori della cronaca quando a Natale aveva chiuso la sua chiesa in segno di protesta contro il decreto Sicurezza, si è esibito in uno spettacolo delirante contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Ha le mani sporche di sangue, bisogna chiudere tutte le chiese a Salvini, non può entrare finché non si pente in ginocchio“, ha tuonato il sacerdote. Gli attacchi degli esponenti della Chiesa al leader del Carroccio sono ormai all’ordine del giorno e non sempre brillano per compostezza e buona creanza.

Non è il primo scontro verbale tra don Farinella e Salvini. Ricordiamo come a Natale il parroco di San Torpete avesse chiuso i battenti della sua chiesa in segno di protesta contro il decreto Sicurezza. All’epoca dichiarò: “Un obbrobrio giuridico che fa straccio di secoli di conquiste ci civiltà giuridica”. “Se Gesù, con Maria e Giuseppe, si presentasse da noi per celebrare la sua nascita – aveva proseguito – col decreto immondo di Salvini, sarebbe fermato alla frontiera e rimandato indietro perché migrante economico”. Ieri a Radio 24 il sacerdote ha rincarato la dose, affermando che la posizione del governo sui migranti è “inconcepibile”. “Prima o dopo ci sarà qualche giudice a Berlino – è il suo auspicio – è contro il diritto internazionale e contro la costituzione e, per questo, va processato“.

Parole in libertà per il don che addirittura pensa sia in atto “un genocidio“. “Salvini ha atteggiamenti fascisti – attacca – Mussolini faceva le stesse cose. La storia non si ripete ma Salvini è un furbetto che usa tutte le bassezze per vincere le prossime elezioni”. E invita i cattolici a ribellarsi a questo governo e, in modo particolare, al vicepremier, che “ha le mani sporche di sangue. I preti di tutta Italia dovrebbero mettersi di fronte e dire: prima ripara tutto il male che stai facendo contro l’umanità, poi entri. E anche quelli che tacciono sono corresponsabili. Come i grillini, certo”. In un delirio di mistica onnipotenza Farinella arriva a paragonarsi a Sant’Ambrogio e il vicepremier leghista diventerebbe quindi Teodosio. E ricorda quando non lo fece entrare in chiesa dicendo: “Le tue mani grondano di sangue, tu prima fai penitenza, pentiti, tu qui non puoi entrare”. Salvini su Twitter ha così laconicamente bollato il vaneggiamento del prete: “Se questo è un ‘prete’… Io sorrido e continuo con coscienza, cuore e cervello a lavorare!”.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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