Roma, 22 feb – Il Qatargate piomba sulla Ong “No peace without justice”, come riporta anche l’Agi. Lo scandalo non risparmia certo i presunti “buoni”, i quali mai come in questo caso si autodescrivono con sicuro – e involontario – senso dell’ironia.
Il Qatargate e la Ong di Niccolò Figà-Talamanca
Il Qatargate che inguaia la Ong viene scoperchiato dalla Guardia di Finanza, che così si comporta prequisendo gli uffici romani di No peace without justice, organizzazione diretta da Niccolò Figà-Talamanca, il quale peraltro era già stato arrestato nel contesto dell’inchiesta sulla presunta corruzione dell’Europarlamento per esprimere posizioni favorevoli ai Paesi del Golfo e al Marocco. L’ordine di investigazione originale è partito proprio dall’Europa stessa, mentre alle operazioni hanno partecipato anche gli inquirenti belgi e il sostituto procuratore federale Raphael Malagnini.
Perquisita la casa della tesoriera
La dimora di Antonella Casu, tesoriera di “No peace without justice” è stata perquisita allo stesso modo, prima che la diretta interessata venisse interrogata dagli investigatori. Dalla casa sono stati sequestrate documentazioni contabili, ma anche cellulari e computer. Comunque, il segretario della Ong, 56 anni, si era autosospeso nel dicembre scorso, successivamente al suo arresto avvenuto a Bruxelles. Alla fine del mese, intanto, è previsto un nuovo vertice tra Italia e Belgio per chiarire meglio la situazione e valutare come procedere nelle indagini future in comune.
Alberto Celletti