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Reddito di cittadinanza, beccati i primi furbetti: lavoravano in nero e ricevevano sussidio

by Cristina Gauri
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Palermo, 22 mag – Le magagne del reddito di cittadinanza cominciano a venire al pettine. Soprattutto quelle riguardo all’eventualità (fondata) che parte dei beneficiari possa percepire il sussidio pur lavorando in nero. E così nei giorni scorsi si sono registrati i primi casi di “furbetti” scoperti dall’Ispettorato del Lavoro e dalla GdF.

I casi

Il primo caso è del 10 maggio, nelle Madonie, dove marito e moglie sono stati denunciati per “indebita percezione del reddito di cittadinanza”. Lei, coniuge di un muratore in nero “assunto” in un cantiere edile aveva inoltrato la domanda di sussidio all’Inps, che l’aveva accolta. Ora dovranno pagare una sanzione di 5mila euro. Il secondo caso è avvenuto sempre nel palermitano, dove i carabinieri della Stazione di Partanna Mondello unitamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro locale, a seguito di un servizio mirato alla verifica delle disposizioni in materia di reddito di cittadinanza, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due palermitani di 52 anni. Dai controlli di routine è emerso che un uomo beneficiario del reddito e al quale era già stata corrisposta la prima quota mensile di 300 euro, svolgeva lavoro in nero. L’uomo è stato colto in flagranza di reato in località Sferracavallo, proprio mentre era intento a eseguire lavori di ristrutturazione per conto di una ditta: ditta che, oltretutto, non risultava iscritta alla camera di Commercio, e aveva impiegato l’operaio senza metterlo in regola, rendendosi colpevole di “omessa visita medica e formazione del personale – mancata redazione del piano operativo di sicurezza e nomina del medico competente”. In conseguenza di ciò l’imprenditore si è visto notificare il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Nel corso dello stesso controllo, i militari hanno scoperto una seconda società edile che impiegava un altro lavoratore “in nero”. Anche in questo caso l’attività imprenditoriale è stata fatta sospendere. Sono scattate in tutto sanzioni per 7.200 euro e ammende stimate intorno ai 60mila euro.

Cristina Gauri

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1 commento

Jos 22 Maggio 2019 - 9:28

…se non altro si scoprono le illecite attività..meglio che niente..

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