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Rifiuti, Conte a Caserta: "Mai più terre dei fuochi". Salvini: "Ci sarà intesa con Di Maio"

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 nov – “Basta ai roghi tossici, mai più terre dei fuochi. Lunedì (oggi, ndr) sarò a Caserta, con sette ministri di questo governo, per firmare il Piano d’azione per il contrasto dei roghi di rifiuti“. “Il governo del cambiamento dichiara guerra a mala gestione e traffici illeciti che per troppi anni, nel silenzio dei governi precedenti, hanno devastato un territorio meraviglioso tristemente ribattezzato “Terra dei fuochi”, con conseguenze inaccettabili sulla salute dei cittadini”. Così il premier Giuseppe Conte su Facebook annuncia gli interventi dell’esecutivo Lega-M5S per arginare l’emergenza smaltimento rifiuti in Campania.
“Su impulso del nostro ministro all’Ambiente Sergio Costa e con la piena condivisione di tutti i ministri, presenteremo un programma concreto di interventi nella lotta a fenomeni come discariche abusive, interramento di rifiuti, roghi tossici e qualsiasi altra forma di violazione del territorio”, prosegue Conte, sottolineando che “il protocollo che andremo a firmare interesserà non solo la Campania, ma tutti i territori dove esistono queste problematiche. Metteremo in atto interventi per la tutela della salute della popolazione, dell’ambiente e dell’ecosistema, e per il presidio del territorio”.
Il piano prevede che sia “l’esercito immediatamente a presidiare quei siti di lavorazione dei rifiuti che secondo quello che stabiliscono le Prefetture, in particolare di Napoli e Caserta, destano delle preoccupazioni”, ha spiegato il ministro Costa. “Perché noi dobbiamo assolutamente evitare che prendano fuoco e che possano incidere sulla salute dei cittadini e sul territorio”, prosegue il titolare dell’Ambiente. “Seconda cosa, abbiamo bisogno di fortissime investigazioni perché abbiamo bisogno di andare oltre: 100 carabinieri esperti subito disponibili per fare investigazioni – ha annunciato il ministro – Abbiamo anche bisogno di riorganizzare il sistema: cioè sapere e indicare chi fa cosa. Il cittadino deve sapere che se accade una cosa avrà una risposta e da chi” e questi ultimi, che “rappresentano la pubblica amministrazione, devono sapere come colloquiare tra di loro”. “Tutto questo è nel piano d’azione. Si danno dei tempi precisi: per esempio, subito il monitoraggio dell’aria, del terreno, delle produzioni agricole prossime ad un eventuale incendio – ha proseguito Costa – Chi dice cosa a chi deve fare cosa in una catena chiara di responsabilità territoriali ma anche di salvaguardia territoriale”. Perché noi “vogliamo che la Campania sia il primo laboratorio di tutela ambientale del Paese“.
Un impegno da parte del governo gialloverde che sembra smorzare la tensione di questi giorni tra i due vicepremier Luigi Di Maio (capo politico del M5S) e Matteo Salvini (leader della Lega) sul fronte dei termovalorizzatori.
Dal canto suo, il ministro dell’Interno Salvini si è detto ottimista sulla possibilità che si trovi un’intesa con il ministro dello Sviluppo economico Di Maio: “Nel contratto è vero che c’è il superamento, ma intanto siamo nel 2018 e sono sicuro che, come abbiamo fatto in questi mesi, con Luigi Di Maio troveremo un’intesa per il bene del Paese. Sono fiducioso e ottimista”, ha affermato in merito alla polemica sui termovalorizzatori.
Fronte sul quale il leader della Lega non intende cedere. Anzi, è tornato ad incalzare l’alleato di governo. “L’obiettivo è bruciare sempre meno e andare sempre meno in discarica e differenziare sempre di più – ha precisato Salvini -. Intanto, siccome siamo al governo per risolvere i problemi e a Napoli e in Campania pagano la tassa rifiuti come in tutta Italia, è giusto dare a loro questa possibilità, che hanno tutte le altre regioni italiane. Ormai c’è un sistema di termovalorizzatori sicuri. Quindi la morte e la malattia derivano da una mancata gestione e valorizzazione dei rifiuti”.
Anche Di Maio però ribadisce la sua linea. “Credo che come sempre alla fine tutte le diversità di vedute nel governo si superano. Quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo alla fine si va sempre va avanti. Ma oggi parlare di inceneritori è come parlare della cabina telefonica col telefono a gettoni. Qualcuno può essere anche ancora affascinato dal vintage ma sempre vintage rimane”.
Adolfo Spezzaferro

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