Roma, 23 giu – Striscione di 5 metri sul Ponte degli Scalzi, a Venezia, per chiedere di riportare a casa Marco Zennaro. A compiere il blitz in uno dei luoghi simbolo del capoluogo veneto è stata CasaPound, che da giorni chiede al governo italiano di adoperarsi per il rimpatrio di Zennaro. Ricordiamo che l’imprenditore italiano si trova ancora agli arresti domiciliari in Sudan – in attesa di essere processato – dopo una lunga detenzione in condizioni disumane in un carcere di Khartum.
CasaPound, non solo blitz a Venezia
CasaPound era già scesa in piazza a Roma, davanti all’ambasciata sudanese, e a Milano di fronte al consolato della nazione africana. E poi gli striscioni, attaccati in decine di città italiane, con a seguire l’hashtag su Twitter #riprendiamocizennaro. Ma Cpi non intende fermarsi qui. “Non dobbiamo lasciar calare l’attenzione sul caso Marco Zennaro. Non possiamo permetterci di dimenticare un nostro connazionale rinchiuso ingiustamente da uno stato estero e in attesa di quello che, viste le premesse, quasi sicuramente sarà un processo farsa”, scriveva ieri il movimento.
CasaPound: “Sabato di nuovo in piazza per Zennaro”
Oggi CasaPound torna a incalzare, con il blitz effettuato a Venezia e con l’annuncio di un’alta manifestazione a Roma, sabato prossimo sotto il ministero degli Esteri.
“Il giorno seguente – spiega Luca Marsella, consigliere di Cpi a Roma che ha partecipato al blitz di oggi nel capoluogo veneto – ci sarà l’udienza in Sudan e non vogliamo nemmeno immaginare una condanna di Zennaro, finito al centro di una controversia commerciale che in realtà è soltanto un ricatto del Sudan all’Italia”. “Con il blitz di oggi e la manifestazione di sabato – dice Marsella – vogliamo spingere il governo ad occuparsi della questione Zennaro, esercitando ogni pressione possibile sul Sudan affinché l’imprenditore ritorni in Italia, anche valutando l’intervento militare”.
Alessandro Della Guglia