Roma, 8 set – La vicenda giudiziaria dell’ex terrorista pluriomicida Cesare Battisti – che a maggio si è visto respingere ogni richiesta di alleviamento della condanna e ora tenta la carta estrema dello sciopero della fame aveva fatto calare una coltre di silenzio su quella che era divenuta l’attività principale dell’ex terrorista durante la sua latitanza: la scrittura, che lo ha visto, nel corso degli anni, vestire i panni di un autore non particolarmente eccelso di romanzi noir, usciti anche per Einaudi (L’orma rossa, risalente agli anni Novanta quando Battisti risiedeva, latitante, in Francia) e per la casa editrice di sinistra DeriveApprodi.

Ebbene ora, Battisti, dopo un silenzio creativo durato anni, avrebbe iniziato a scrivere una nuova opera tra le mura del carcere sardo di massima sicurezza ove è detenuto. Lo fa sapere AdnKronos raccogliendo voci legate alla casa editrice francese Seuil, che quest’anno ha pubblicato il romanzo Indio, al momento uscito solo in Francia. A otto anni di distanza dal precedente romanzo, Faccia al muro, edito da Flammarion e tradotto da DeriveApprodi nel 2012, e a pochi mesi da Indio, Battisti si starebbe quindi dedicando a un nuovo progetto.

Indio, come lascia agevolmente intendere il titolo, ricalca alcuni stereotipi della narrativa di genere contemporanea che vanno a intrecciare noir, storia, avventura, ripercorrendo vicende connesse alla scoperta del Brasile, avvenuta nel 1500. Che però la fortuna abbia voltato le spalle all’ex latitante Battisti – e non solo in termini giudiziari – lo si può evincere, in termini letterari, con la scarsissima fortuna editoriale di Indio, il quale è passato nelle librerie come una sorta di inosservata meteora: stampato in poco più di 5000 copie, in realtà gran parte sarebbero rimaste invendute. E non sembra esserci in programma una traduzione italiana del volume.

Lo stesso Indio ha subito vicende editoriali travagliate, dal momento che sarebbe dovuto uscire alla fine del 2019; ma le confessioni dell’ex terrorista, l’estradizione e la conduzione in carcere hanno evidentemente convinto la casa editrice Seuil a rimandare di mesi la messa in commercio. Gli scarsi risultati in termini di vendita, in realtà, fanno capire, semplicemente, che le qualità e l’appeal editoriale di Battisti probabilmente fossero più legate alla sua storia giudiziaria e personale che non ad autentico genio letterario.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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