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Romeno aggredisce due sorelle a Busto Arsizio. Una è in fin di vita. Era ubriaco

by admin
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Busto Arsizio, 17 nov – Due sorelle sono state aggredite in strada da un romeno ubriaco. Una delle due, la più anziana, è ridotta in fin di vita. La brutale aggressione è avvenuta ieri a Busto Arsizio in provincia di Varese, poco dopo le 18. Le due sorelle, di 63 e 84 anni, stavano camminando per strada quando all’improvviso un 29enne romeno le ha avvicinate e le ha colpite, al volto e allo sterno. Poi le ha spinte con violenza. La signora di 84 anni, cadendo, ha battuto la testa sul marciapiede e ha riportato un’emorragia cerebrale che l’ha ridotta in gravissime condizioni. Dopo essere stata trasportata in ospedale è entrata in coma.

Il romeno era in un evidente stato di alterazione dovuta all’alcol, ed è un personaggio già noto per episodi di violenza gratuita. Si chiama Pardalian Caldarar, è un senza fissa dimora privo di documenti ma con un visto del consolato della Romania, e ha alcuni precedenti per furto e rissa. Dopo l’aggressione è scappato, senza portare via né soldi né borsetta alle due sorelle, segno che la sua aggressione è avvenuta in maniera gratuita e senza alcun motivo. Poco dopo è stato rintracciato in una via vicina e portato in commissariato. Pare che dopo essere fuggito, a causa del suo stato di ebrezza, sia caduto e per questo perdeva sangue dal naso e aveva un labbro spaccato. Senza opporre resistenza ha ammesso di aver bevuto vodka, poi si è addormentato a causa della sbronza. Per lui ora l’accusa è quella di tentato omicidio.

Stando ai racconti dei passanti, che hanno soccorso le due donne e aiutato gli agenti a rintracciare il romeno, l’aggressore era da ore che vagava per il centro di Busto Arsizio infastidendo i passanti e urlando.

Anna Pedri

 

 

 

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4 comments

serena 17 Novembre 2017 - 10:58

Ovviamente i sinistri sono tutti in marcia per solidarietà alle sorelle. Raggi in prima fila

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ANTERO 17 Novembre 2017 - 11:15

Un rifiuto sociale, da adibire al lavoro obbligatorio … il lavoro rende liberi !

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Luca 17 Novembre 2017 - 1:25

Caldarar è un cognome da zingaro (i caldarari erano i nomadi che lavoravano il rame girando con le carrozze da villaggio a villaggio, Ceausescu ha preteso di “romenizzare” questa gente ma evidentemente ha zingarizzato i romeni, bellezze dello ius soli). Non capisco come si possa pensare di non presidiare e bonficare il territorio da queste mine vaganti la cui pericolosità e evidente. Ruoli e strumenti per spedire gente come questa ci sono, i questori e i prefetti potrebbero anche occuparsi di questo oltre che di ultras e CP….

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Aldo 17 Novembre 2017 - 11:30

Sappiamo chi si deve ringraziare …!!!

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