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“Salis non è Tortora”: la candidatura Ue della “maestra” spacca pure il Pd

by Alberto Celletti
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Salis Pd

Roma, 29 mar – Ilaria Salis come Enzo Tortora. Non è una frase esplicita, per fortuna, ma ciò che emerge negli ambienti della sinistra guidati da Elly Schlein, per atteggiamento e dichiarazioni, nell’ultimo mese. Qualcuno al Nazareno pensa che la candidatura alle europee della “maestra” potrebbe essere un autogol pazzesco. Perché va bene controllare – in pratica – il 90% dell’informazione mainstream, ma forse questa sarebbe troppo grossa perfino per un’egemonia culturale come quella della sinistra. Dall’altro lato, ci sono dei “vantaggi” – ben poco onorevoli – indiscutibili…

“Salis non è Tortora”: il Pd si spacca sulla candidatura della “maestra”

Come riporta il Giornale, il tema nei quartieri della sinistra ha infuocato gli animi. La direzione punta dritto come un toro che vede il manto rosso, questo è chiaro. Troppo ghiotta l’occasione di aggirare la legge ungherese a proprio favore con lo scudo di quella europea. Ma negli ambienti dem italiani la questione non è ben accetta da tutti. Nelle chat del partito si leggono frasi abbastanza inequivocabili: “Candidiamo Ilaria Salis? Ma che stiamo diventando, Potere Al Popolo?”. E poi, riferendosi al segretario Schlein: “Vogliamo fare i radicali? Ma ricordiamoci che la Salis non è Tortora. E del resto neanche Elly è Pannella”.

No, non parliamo di catene

Altro che catene, qui si parla di dominio assoluto. Candidare la Salis alle europee ed eventualmente farla eleggere a Strasburgo le garantirebbe la liberazione e l’immunità parlamentare. Un caso di “grandissima visibilità e impatto umanitario”, ha detto Alessandro Zan, uno dei più attivi nel promuovere la questione. Una vergogna per chiunque abbia un minimo di decenza pubblica. Forse qualcuno al Nazareno lo capisce, quanto meno in termini strumentali. Qualcun altro punta sul dominio culturale come solito strumento per far dimenticare una faccenda che sarebbe senza mezzi termini un’indecenza.

Alberto Celletti

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