Roma, 22 gen – “La Francia ha poco da arrabbiarsi perché ha respinto decine di miglia di immigrati a Ventimiglia riportandone alcuni di notte nei boschi, come se fossero bestie. Lezioni di umanità, bontà e generosità da Macron io non ne prendo“. Così Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno, a Mattino cinque su Canale 5, interviene sullo scontro con Parigi dopo le accuse del vicepremier e capo politico del M5S Luigi Di Maio secondo cui il colonialismo francese è una delle cause dei flussi migratori dall’Africa.
Come era prevedibile, il leader della Lega si smarca dai tentativi di conciliazione del premier Giuseppe Conte e difende la posizione assunta dall’alleato di governo contro la Francia. “Ci sono tante cause del problema” e anche “la Francia lo è. In Africa c’è gente che sottrae ricchezza quei popoli, la Francia è evidentemente tra questi. In Libia la Francia non ha nessuno interesse a stabilizzare la situazione perché probabilmente ha interessi petroliferi opposti a quelli dell’Italia”, rincara la dose.
In merito agli sbarchi, poi, il titolare del Viminale chiarisce come funziona la procedura: “Molto barchini e barconi devono chiedere l’autorizzazione a sbarcare a un porto italiano. E questa autorizzazione “la dà il ministero dell’Interno e il ministro non la firma“.
Sul fronte dello scontro con la Francia si schiera in linea con la maggioranza gialloverde anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: “Se serviva un incidente diplomatico con la Francia per arrivare alle cause del problema migratorio ne sono ben felice“. Così Danilo Toninelli, ai microfoni di a Radio anch’io su Rai Radio 1.
Il pentastellato sottolinea il ruolo della Francia nella destabilizzazione della Libia “per una sorta di guerra economica” a cui gli italiani in passato si sono inchinati. Il problema migratorio va affrontato e risolto, secondo il ministro, evitando le partenze dei barconi dei trafficanti di morte e rispettando le leggi del mare e le convenzioni internazionali.
“Ci sono stati 170 morti nel Sar libico. Non è colpa mia non è colpa dell’Italia. Se vogliamo dare alcune colpe è colpa dell’Unione europea che non è intervenuta ad aiutare il paese libico ma anzi lo ha destabilizzato”, afferma Toninelli. “Se vogliamo iniziare a dare le colpe, la colpa è di una criminalità organizzata dei trafficanti di morte che partono dalla Libia – ribadisce – E che partono dalla Libia a causa di un paese completamente destabilizzato da una guerra fatta principalmente su iniziativa di Sarkozy“.
Insomma, anche Toninelli difende la linea dura del governo con la Francia e annuncia che entro poche settimane saranno pronte le motovedette per il governo libico che permetteranno di prevenire meglio gli sbarchi.
Ludovica Colli
2 comments
In crisi di popolarità cronica, dovuta tanto alla sua scandalosa condotta privata quanto all’inefficienza dimostrata dagli uomini del “suo” governo, questo squallidissimo personaggio non ha trovato di meglio che creare ad arte un incidente diplomatico, dimostrando ancora una volta la propria incompetenza politica e la fragilità dei suoi nervi. Purtroppo quanto asserito anni addietro dal professor Segatori si sta dimostrando in tutta la sua verità [per quanti lo desiderassero, l’intervento è facilmente reperibile su YT].
Non serve aver frequentato il mondo della diplomazia per sapere che la convocazione degli ambasciatori è un provvedimento gravissimo, da impiegarsi in ben altre situazioni che non quella rappresentata dalle dichiarazioni (peraltro veritiere) liberamente rilasciate da un ministro estero; fossi stato in Conte, personalmente avrei proceduto in tal modo per il caso dei migranti “restituiti” nottetempo con metodi degni dei contrabbandieri – e non della polizia di uno stato europeo…
Resta comunque fermo il fatto che la Francia rappresenta un pericoloso fattore di instabilità a livello comunitario, e ancora di più per quanto attiene alla sicurezza geopolitica nel Mediterraneo e nel nordafrica. Inoltre, una presidenza della Repubblica debolissima, qual’è quella rappresentata da Macron, potrebbe offrire pericolose tentazioni al terrorismo internazionale, qualora questo intendesse profittarne al fine di destabilizzare l’intera UE. Un “presidente” del genere, isterico ed attaccabrighe oltre che incapace, è insomma una spina nel fianco per l’intera Europa, e non solo un problema per l’Italia.
Che dire ricorda con toni meno drammatici la situazione di Sigonella: i Carabinieri e Craxi / cow boy e Reagan dall’altra.
Comunque il Governo Giallo-Verde sulla questione fa’ bene a scoprire ipocrisie ed alzare i toni sulla vicenda infame della Libia (diamo un occhiata a come stavano i libici prima dell’ “intervento umanitario”) e cosi’ sul franco cfa (i paesi africani sono liberi di uscire quanto i cittadini di Berlino est potevano andare a ovest, pensiamo ad es. ai cambiamenti di regime imposti in Costa d’Avorio e altri )