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Sea Eye sta per forzare il blocco, Mediterranea è pronta a imitarla

by Cristina Gauri
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Roma, 6 lug – Forte del precedente della Sea Watch, anche la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea-Eye si mette in aperto contrasto contro il governo, che ieri aveva chiaramente vietato l’accesso all’imbarcazione nei porti italiani. A bordo 46 migranti e 11 membri dell’equipaggio. “Stiamo aspettando in acque internazionali davanti all’Isola di Lampedusa – annunciano via Twitter – . La Guardia di Finanza è arrivata per portarci un decreto filmato da Salvini: il porto è chiuso. Ad ogni modo in Germania più di 70 città sono pronte ad accogliere le persone che abbiamo salvato”. Poche ore prima avevano twittato “Non siamo intimiditi da un ministro dell’Interno, siamo diretti verso il più vicino porto sicuro”.

“È una nave tedesca, quindi possono andare in Germania”, dice Matteo Salvini. “Abbiamo notificato il divieto di ingresso nelle acque territoriali venerdì notte a Sea-Eye, se disubbidirà prenderà tutte le conseguenze del caso. Chi infrange le leggi in Italia risponde della sue scelte”.

Mediterranea getta la maschera 

Anche Mediterranea Saving Humans scopre le carte e lancia la sfida al governo. Nessuno ci aveva creduto, quando ieri sera la Ong aveva diffuso sui social la nota in cui smentiva di aver rifiutato Malta come porto di attracco. Infatti, circa tre ore fa, Mediterranea ha dichiarato l’intenzione dell’equipaggio del veliero Alex di dirigersi verso Lampedusa con il suo carico di clandestini. 

Sfida al governo

“In queste condizioni andare a Malta metterebbe a rischio la sicurezza e l’incolumità delle persone. Lampedusa è ora il solo porto sicuro possibile”, si legge su Facebook. “Dopo una notte di scambi con i Centri di coordinamento dei soccorsi di Malta e Italia, è del tutto evidente che partire per il porto de La Valletta nelle attuali condizioni significherebbe mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo della ALEX”.

Il pretesto

Sulla Alex pende un divieto predisposto dal Viminale, simile a quella che pendeva sulla Sea Watch. Ma il pretesto per forzare il blocco è già bello e trovato: “Inquietanti sono poi le notizie di stampa che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l’esistenza di un accordo tra Governo italiano e maltese finalizzato al sequestro dell’imbarcazione ALEX e all’arresto di tutto il nostro equipaggio – prosegue Mediterranea –  Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello stato di diritto. In queste condizioni, nel pieno rispetto del diritto internazionale, delle Convenzioni marittime e delle linee guida dell’IMO, abbiamo appena reiterato la richiesta di assegnazione del porto sicuro più vicino di Lampedusa come Place of Safety“.

Impunità preventiva

Secondo AdnKronos fonti del Viminale rendono noto che l’Italia ha fornito “cibo, acqua e coperte” per la nave Alex ma la Ong Mediterranea “vuole lo scontro pur di andare a Lampedusa”. Segue poi l’elenco di “34 casse di acqua (confezioni da sei bottiglie da due litri l’una), 54 pasti (primo, secondo, merenda e succo di frutta), quasi 200 coperte termiche, 4 flaconi di materiale disinfettante. È quanto consegnato alla barca di Mediterranea ieri, da parte delle autorità italiane. Ieri sera erano pronte altre 34 casse di acqua che però sono state rifiutate. In più sono stati evacuati 13 immigrati: sei donne (di cui quattro incinta) con due mariti, 4 minori sotto l’anno di età, un minore di circa 12 anni”. L’Italia “ha confermato ad Alex la disponibilità a scortarla a La Valletta, con trasbordo di immigrati su altre navi più sicure, a patto che entri nel porto e si sottoponga ai doverosi controlli di un Paese dell’Unione europea. Ipotesi rifiutata dalla ong: Roma e Malta – sempre secondo quando riportato da AdnKronos – sono allibite per quella che appare come una richiesta di impunità preventiva e che tiene bloccate delle persone in mezzo al Mediterraneo”. “Malta ha dato la disponibilità, è un porto sicuro europeo e non si capisce perché questi trafficanti debbano decidere dove andare e non andare”, ha ribadito Salvini.

Cristina Gauri

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4 comments

Cesare 6 Luglio 2019 - 4:00

Non vogliono andare a Malta perchè a Malta sequestrano per legge le barche e mettono in galera i trafficanti.L’Italia invece,grazie agli amichetti dei globalisti immigrofili tipo Soros e con alcuni giudici politicizzati e di parte di cui una è addirittura ora accusata di attentare alla sicurezza e unità dello stato, rischia di diventare un enorme campo di profughi clandestini e a volte anche criminali

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Jos 6 Luglio 2019 - 4:32

…” sei donne (di cui quattro incinta) con due mariti,”.. Allah Allah Allah….mandateli in Israele: sono più simili come tradizioni..

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Francesco 6 Luglio 2019 - 5:02

Possiamo far diventare tutta l’Italia un posto non sicuro per immigrati e scafisti di sinistra.
Ed il gioco è fatto!
Devono aver paura di stare in Italia

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Bastyn 6 Luglio 2019 - 5:31

Smettiamo pure di agitarci. L’Italia è malata, ha il cancro e soccomberà perchè le metastasi sono estese a tutto il territorio. Fra cinquant’anni l’Italia esisterà solo come area geografica. Mettetevi l’anima in pace.

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