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Sentenza-choc: la Corte Costituzionale apre al suicidio assistito

by Adolfo Spezzaferro
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suicidio assistito

Roma, 26 set – Alla fine la Corte Costituzionale con una sentenza senza precedenti per il nostro Paese apre al suicidio assistito. Dopo avere concesso un anno al Parlamento per intervenire con una legge aggiornata (ma con un nulla di fatto), la Consulta cancella dal codice il reato di “agevolazione al suicidio” previsto dall’articolo 580 del codice penale, e che finora era punito allo stesso modo della istigazione. Da adesso, a determinate condizioni, chi aiuta il prossimo a morire non sarà più punibile. Le condizioni sono che il proposito di suicidio sia “autonomamente e liberamente formatosi” e che il paziente sia “tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. In linea con la sentenza, la Corte subordina la possibilità di ricorrere alla “morte a comando” “al rispetto delle modalità previste sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua”, nonché “alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente”. Queste ultime condizioni, precisa la Consulta, si sono rese necessarie “per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili, come già sottolineato nell’ordinanza 207 del 2018”. Infine, la Corte continua ad auspicare “un indispensabile intervento del legislatore”. Quindi – sia chiaro – nessun via libera dunque all’apertura anche in Italia delle “cliniche della dolce morte”.

Processo Cappato, ora si apre a assoluzione

La prima conseguenza diretta della sentenza è l’apertura verso una assoluzione nel processo da cui tutto è scaturito: quello a carico del radicale Marco Cappato per avere accompagnato a morire nel febbraio 2017 il disc jockey Fabiano Antoniani, detto Dj Fabo, reso cieco e paralitico da un incidente stradale. Per il tesoriere dell’associazione radicale Luca Coscioni, con questa sentenza, “ora siamo tutti più liberi“. “La Consulta ha deciso: chi è nella condizioni di Fabo ha diritto a essere aiutato. E’ una vittoria della disobbedienza civile, mentre i partiti giravano la testa dall’altra parte”, commenta a caldo Cappato, che fino a prima della sentenza della Consulta rischiava fino a 12 anni di carcere.

Le reazioni

Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma e presidente di Scienza&Vita condanna la decisione della Consulta: “La Corte ha ceduto a una visione utilitaristica della vita umana, ribaltando l’articolo 2 della nostra Carta, che mette al centro la persona umana e non la sua mera volontà”. Per il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, “quello che chiediamo ora al Legislatore è che chi dovesse essere chiamato ad avviare formalmente la procedura del suicidio assistito, essendone responsabile, sia un pubblico ufficiale rappresentante dello Stato e non un medico“. Afferma il “Prevedo – ha aggiunto – che ci sarà una forte resistenza da parte del mondo medico”. La Conferenza episcopale italiana esprime preoccupazione e prende le distanze dalla decisione della Consulta: “Si può e si deve respingere – scrive la presidenza dei vescovi italiani facendo proprie le parole del Papa – la tentazione – indotta anche da mutamenti legislativi – di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l’eutanasia”.

Adolfo Spezzaferro

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7 comments

SergioM 26 Settembre 2019 - 2:46

Eticamente avete ragione ma vi SBAGLIATE !
Se un grullocattokom vuole suicidarsi ….
lo aiuto VOLENTIERI !!!!

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Louis Vermont 26 Settembre 2019 - 5:47

Per carità, giusta la sentenza in sè, che perlomeno afferma che non si può sopportare indicibili sofferenze sotto il principio di un presunto principo astrattivo religioso. Ma sinceramente non me la sento di esultare, di esaltare “una sentenza di civiltà” che è tale solo per metà, perciò non lo è affatto.
Innazitutto chiariamo che parlare di Fine vita in molti casi non è assolutamente veritiero, perchè si induce a pensare che si tratta SOLO di malati terminali che hanno una prospettiva di morte a breve termine mentre in realtà nella maggior parte dei casi (come quelli di Dj Fabo, Vincent Lambert) non è affato così, si tratta invece di DISABILI GRAVI che non vogliono più sopportare dolori lancinanti e atroci, ma che in realtà non sono affatto a rischio di morte e potrebbero se curati, vivere ancora un pò. (che non poi non siano affatto “vite” questo è palese, ma è un altro discorso).
Questo che per dire che attorno a questo, ruota un tabù nei vari Cappato & radicali, negli infimi sinistrosi proni a buttare in caciara contro i perfidi populisti e quel che poco che rimane di cattolicesimo tradizionale le sofferenze di questi malati, senza vedere le loro contraddizioni e le ipocrisie ignobili.
Perchè giustamente certe vite non sono degne di essere vissute mentre per altre bisogna accettare “il dono della diversità” IN PARTICOLARE i disabili mentali-psichici?
Le vite di costoro sono migliori? Eppure anche le loro condizioni provocano anch’essi dolori lancinanti e atroci a livello psichico è questo non è affatto meno grave! Anzi! Sono esistenze senza speranza e financo ridicole, costretti a rimanere eterni bambinoni e pagliacci lugubri per tutta la vita con tutto il peso sociale che esso comporta. E poi SOPRATTUTTO per le vite di chi gli sta attorno, innazitutto le famiglie distrutte e rovinate (eufemismo!) anch’essi vite non più degne di vivere.
Ma forse parlare di questo ai vari radicali e infimi sinistrosi, turberrebbe un pò, perchè smascherebbe la loro retorica da lazzaretto. Perchè è facilie nazificare chi non sopporta mongoloidi, storpi, e altri scarti umani e chi osa loro solo fare battuttine, meno facile domandarsi poi sull’eutanasia, “Ma come, non stiamo facendo come i nazisti?”
Perchè forse, detto senza ironia, l’eugenetica nazista almeno in questo campo, non aveva tutti i torti, ha soppresso in modo magari truce, delle vite che comunque erano senza scampo, pesi che si trascinavano, esistenze orride e financo crudeli
Ecco allora il nascondersi dietro parole solenni e altre amenità varie, c’è il tentativo di non ammettere questa convinzione e continuare con il loro teatrino patetico putrido di utilizzo delle debolezze per controllare meglio la società. E i criteri di sofferenza, come si vede, vanno a intermittenza!
Ecco io esulterò per le sentenze di civiltà quando a genitori, fratelli e alla società intera sarà consentito legalmente di porre fine a questa vita queste esistenze orride e non come già avviene in un’ umiliante disperazione
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=6&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjj48iuoO7kAhWC-6QKHfKQC0QQFjAFegQIAhAB&url=https%3A%2F%2Fwww.lastampa.it%2Fcuneo%2F2018%2F12%2F10%2Fnews%2Fpadre-uccide-il-figlio-disabile-a-saluzzo-1.34066231&usg=AOvVaw1izKwaKpH4s0e6JIQg0r7B

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiR3MW6oO7kAhWF-aQKHfsFDtkQFjAEegQIAxAB&url=http%3A%2F%2Ftorino.repubblica.it%2Fcronaca%2F2016%2F11%2F08%2Fnews%2Fnovara_soffoca_nel_sonno_il_figlio_disabile_e_poi_tenta_il_suicidio-151569077%2F&usg=AOvVaw3tF_pJBupG4wEof-h0mKp-

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjyg7XLoO7kAhURCuwKHfP4BTsQFjABegQIABAB&url=http%3A%2F%2Fwww.tgcom24.mediaset.it%2Fcronaca%2Fsardegna%2Fcagliari-madre-uccide-i-figli-disabili-e-tenta-il-suicidio_3161783-201802a.shtml&usg=AOvVaw3MGfgzcOQSim1VsbY9wpen

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Enrico Toselli 27 Settembre 2019 - 10:50

Tentativo di dare una argomentazione (un minimo seria ed articolata, state migliorando) ad un ragionamento assurdo: Lei ha capito che questa sentenza è giusta ma deve per forza avventurarsi in un discorso da campione dell’arrampicata sugli specchi, perché non sia mai che un non-sovranista-populista abbia ragione.
Secondo me ha della storicità la sentenza, perché qui si è messo in dubbio un principio, cioè che la vita è di chi la vive, non di qualcun altro che impone una sopravvivenza piena di sole sofferenze per se (Dj Fabo) e per gli altri (caso Englaro) a chi non la vuole vivere, costringendolo a letto solo perché non può fisicamente buttarsi di sotto da solo. Dice Lei stesso in un passaggio “che poi non siano affatto “vite” questo è palese, ma è un altro discorso”. No, invece il discorso è proprio questo e finisce lì: viene data la possibilità di scelta, non si può essere costretti a sopravvivere in condizioni di sofferenza incurabile e definitiva quando su base volontaria il malato ha palesemente espresso altrimenti. Chi vuole la sopravvivenza a tutti i costi come avviene adesso basta solo che esprima questa volontà o che non dica nulla. Non è difficile.
La seconda parte del suo discorso incentrato sull’eugenetica è sinceramente aberrante e trovo abbastanza patetico volere attaccare gli “infimi sinistrorsi” appioppandogli esecrabili ideologie di selezione umana che in epoca moderna sono state messe in atto da regimi di cui solo un deficiente potrebbe volere il ritorno. La sua provocazione (che mi auguro sia tale) cade però in fallo sull’ultima frase: davvero Lei gioirebbe se si legalizzasse l’omicidio di un disabile? Suvvia, l’omicidio volontario è sempre un reato, punto e basta. Qui, ripeto, si parla di libertà di scelta di una persona che vive sulla propria pelle determinate condizioni, non di una decisione di terzi. O non è che piuttosto sta cercando le parole per legittimare senza farsi beccare dai lettori quanto è già permesso in Italia, ma spesso inapplicabile a causa di quel “poco che rimane di cattolicesimo tradizionale”, cioè l’aborto?

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Enrico Toselli 27 Settembre 2019 - 12:47

Avete approvato il primo commento e non il mio perché non è “allineato”? Bravi, ho lo screenshot di tutto, ora passo ai fatti. Foste un giornale sareste carta igienica.

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Louis Vermont 28 Settembre 2019 - 11:32

Caro sig. Toselli!
Innazitutto lasci perdere la sua denuncia da gendarme del Web, come vede anche questa “carta igienica” di giornale sovranista ha pubblicato il suo “meraviglioso” (ah! ah!) commento al mio scritto. In fondo il suo è lo stile minaccioso e torvo tipico dei sinistrosi verso chi dissente dal vostro onanismo irenistico di eguaglianza che siamo costretti a subire coercitivamente!
Guardi felicissimo di rispondergli punto per punto e facendolo in modo serissimo:
a) Io sono favorevole all’eutanasia, ai malati terminali e ai disabli gravi perchè in molti casi di QUESTO SI TRATTA!. E la mia domanda chiara e lineare è che se per voi esistono criteri di sofferenza a intermittenza, solo quando fa comodo politicamente o invece sempre. Perchè la vita di un disabile mentale dovrebbe essere più “vita” di un disabile inchiodato a letto, visto che non mi sembra sia meno devastante in quando a dolore che si prova, soprattutto per chi gli sta attorno!
b) “trovo abbastanza patetico volere attaccare gli “infimi sinistrorsi” appioppandogli esecrabili ideologie di selezione umana che in epoca moderna sono state messe in atto da regimi di cui solo un deficiente potrebbe volere il ritorno”. Forse non ha letto bene ciò ho affermato e sarebbe uno smacco magari da chi dà patenti di analfabeti funzionali ad altri.
Semplicemente volevo sottolineare la vostra ipocrisia ignobile nel nazificare verso chi magari non riesce a sopportare la vista dei disabili mentali-psichici (forse anche solo perchè questo provoca dolore) mentre sotto sotto anche voi, siete convinti che questa disabilità, come qualsiasi disabilità, non sia un “dono” ma qualcosa di devastante e orrendo. Lei cita l’aborto, e qui si vede il massimo della vostra ipocrisia. Meglio dire di fronte a un feto con trismonia 21 che si tratta di “aborto terapeutico” “gravidanza a rischio” che avere il coraggio di ammettere che si tratta a tutti gli effetti di aborto eugenetico perchè non si vuole avere una vita di sofferenze e di dolore perpetuo. Questa è la vera arrampicata sugli specchi!
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiL_fmfkvPkAhVOaFAKHRPBCegQFjAAegQIABAB&url=https%3A%2F%2Fwww.repubblica.it%2Fsalute%2Fmedicina%2F2017%2F08%2F22%2Fnews%2Fla_sindrome_di_down_sta_scomparendo_in_islanda-173630428%2F&usg=AOvVaw0VWUsxAhngZkwgOcSzoFbp
(Per la cronaca storica, l’eugenetica e la selezione umana avveniva anche nei democraticissimi e socialdemocratici paesi scandinavi, addirittura fino agli anni’ 70)
c) “La sua provocazione (che mi auguro sia tale) cade però in fallo sull’ultima frase: davvero Lei gioirebbe se si legalizzasse l’omicidio di un disabile?”
HA LETTO GLI ARTICOLI CHE HO POSTATO?
Ha compreso LA DISPERAZIONE che c’è dietro queste storie? O di altre che il sottoscritto ha visto anche personalmente di famiglie letteralmente devastate, perchè vede, lei mi dia pure del sottosviluppato salviniano, ma io parlo di cosa che conosco, mio caro Toselli.
E conoscendo queste cose che mi sento di affermare in maniera molto semplice che l’eutanasia deve essere a 360° gradi, come nel caso di malati terminali o disabili come Dj Fabo, così come nei casi di disabli mentali e psichici.
Le turberà ciò che affermo, sappia che il suo turbamento mi entra da un orecchio e mi esca dall’altro. E poi domanderei un’ altra cosa. Chi soffre di deficit cognitivo ma percepisce la sua condizione infima la si dovrebbe negare perchè non è in grado di esprimere la sua volontà di farla finita, finendo al paradosso che una legge che dovrebbere tutelare i deboli alla fine neghi il diritto ai più deboli?
Sì mio caro! Io esulterò quando ai familiari di questi disabili sarà data la possibilità legale (e sottolineo LEGALE!), certo difficile, certo dolorosa, di porre fine a queste esistenze terribili, di togliersi almeno questo peso nella testa!
d) Vorrei rassicurarlo che io sono ateo e anticristiano, più di lei! Perchè io non credo all’eguaglianza di persone e popoli e mi rifiuto di entrare nel vostro circo Barmum umanista fatto di reietti umani, marciume umano, piaghe da leccare. Il vostro gerovital in cui buttare le vostre miserie, frustazioni, paranoie, tic nevrastici e financo la vostra invidia e meschinità verso chi agisce secondo natura, esprime forza e virilità. E per questo non vi fate scrupolo di lucrare sulle sofferenze, è per questo CHE VI ODIO PEGGIO DELLA MORTE.
Saluti, con disistima caro Stronzelli.
P.S.: Non si preoccupa, non ho ucciso nessuno e non sono intenzionato a uccidere nessuno. E non bevo neanche Mojito. Saluti.

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