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"Si mantiene spacciando". Giudici milanesi scarcerano pusher africano

by Lorenzo Zuppini
3 comments

Milano, 29 ago – Uno spacciatore gambiano di 31 anni è stato rimesso in libertà dai giudici del Tribunale del riesame di Milano perchè per lui lo spaccio è l’unica fonte di sostentamento. Una follia bella e buona, dal momento che i giudici milanesi hanno accolto il ricorso dell’avvocato difensore dell’immigrato, ribaltando la sentenza del processo per direttissima: secondo l’avvocato, e poi secondo i giudici, 5 pastiglie di ecstasy rappresentano una quantità contenuta di sostanze stupefacenti, e quindi si è in una situazione di “assenza di gravi indizi”. Pazienza se lo spacciatore è un recidivo.
Sì, perché l’immigrato africano non era la prima volta che veniva pizzicato dalle forze dell’ordine. Era stato fotosegnalato per la prima volta a Como due anni fa e poi era stato respinto dalla Svizzera come clandestino. Una volta tornato in Italia aveva continuato nella sua attività di pusher per mantenersi. Buba C., questo il nome dello spacciatore gambiano, aveva precedenti penali per reati analoghi e aveva collezionato due denunce per falsa attestazione sull’identità personale e per ricettazione.
Lo scorso mese di giugno era finito in cella a San Vittore dopo che per ben due volte in quattro giorni era stato sorpreso a vendere ecstasy in via dei Transiti, una delle vie più problematiche poco lontana dalla Stazione Centrale, punto di ritrovo di clandestini che bivaccano in un centro sociale occupato. Da mesi le forze dell’ordine compiono in quella via retate contro gli spacciatori e quest’estate sono finito in manette 10 gambiani, un sudanese ed un maliano, tutti fra i 20 ed i 25 anni. Tutti richiedenti asilo.
Quel che stupisce, nella sentenza dei giudici che hanno rimesso in libertà il pusher africano, è la motivazione secondo cui lo spaccio per l’africano è l’unica fonte di reddito: “non avendo (…) alcun provento derivante da attività lavorativa, lo spaccio appare l’unico modo per mantenersi”, si legge testualmente nella sentenza.
L’unico provvedimento a suo carico è quello del divieto di dimora nei territori del Comune di Milano, affinché lo spacciatore si tolga dal giro. Sicuramente nono avrà difficoltà a integrarsi altrove, facendo fruttare le sue abilità di pusher.
Anna Pedri
 

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3 comments

Tony 29 Agosto 2018 - 10:51

…..togati da neurodeliri…..alla frutta….

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Raffo 29 Agosto 2018 - 10:07

Quando leggo altri commenti o post attraverso fb spesso vedo momenti di rabbia che sfociano nel desiderio di una guerra civile dove il popolo possa ribellarsi a tali indegni ed ignobili fatti di cronaca quotidiana……..ladri, stupratori, spacciatori rimessi in libertà poiché negroidi,magrebini tribali oppure zingari……..giudici impuniti ed autoreferenziali,che ci impongono le merde negre bastarde e spacciatrici mentre noi italioti siamo alla canna del gas………. cazzo,ben venga il ribaltone,la cloaca è piena di deiezioni e le prese per il deretano divengono sempre più frequenti.

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Cesare 30 Agosto 2018 - 12:16

Quindi i 5 milioni di italiani disoccupati alla fame hanno il permesso di compiere crimini, secondo questa sentenza???

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