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“Siamo qui, fateci sbarcare”: l’ennesima aggressione delle Ong al governo

by Alberto Celletti
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Ong attacco al governo

Roma, 9 dic – Ong ancora aggressive verso il governo italiano. Due imbarcazioni cariche di oltre 500 clandestini, nei pressi dell’area Sar maltese e delle coste siracusane.

Ecco le Ong che insistono e chiedono al governo di sbarcare

Come riporta Libero, le Ong che piantano i piedi di fronte al governo e insistono per imporre lo sbarco sono due, le stesse della “prima crisi” vissuta dall’esecutivo: Geo Barents e Humanity 1. Entrambe portano a bordo un totale di oltre 500 clandestini, tra cui immancabili le donne e i “minori non accompagnati”. Msf spiega, riguardo la prima delle due imbarcazioni che “ci sono tanti bambini, anche di 10 e 12 anni, che viaggiano completamente soli. Ci auguriamo che la loro esperienza in mare si concluda il prima possibile“. Educati, non c’è che dire. In attesa che da Malta, come spesso avvenuto, si passi ancora una volta all’Italia. Quanto al “parziale”, le persone sulla nave (attualmente in area Sar maltese) ammontano al numero di 249, i quali sarebbero stati soccorsi in tre diverse operazioni tra il 4 e il 6 dicembre. Riguardo la Humanity 1, i clandestini a bordo sono 261, e l’imbarcazione si trova di fronte alle coste siracusane. Pronta a denunciare e a chiedere le stesse cose: sbarcare e far scendere sulla terraferma.

Gli sbarchi continuano, Piantedosi al lavoro sul decreto flussi

Nel frattempo gli sbarchi proseguono, apparentemente senza sosta, nonostante le prese di posizione – per ora soltanto verbali – dell’esecutivo. A Lampedusa ne sono arrivati 33 la scorsa notte, dopo essere stati soccorsi in acque internazionali e in piena Sar libica, dalla nave Louise Michel, una Ong battente bandiera tedesca. La nave ha attraccato senza alcun problema al molo dell’isola. Nel frattempo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è al lavoro sul cosidetto “decreto flussi”, il quale prometterebbe di porre fine agli arrivi senza sosta. Ovviamente ammesso e assolutamente non concesso che esso non fomenti la “traslazione” di chi arriva tramite nave con una legalizzazione ufficiale o addirittura piena: il che cambierebbe sicuramente qualcosa sul fronte del caos totale del Mediterraneo, nella lotta allo scafismo e allo schiavismo, poco o nulla per il dramma che rappresentano gli ingressi folli di orde di clandestini nel nostro Paese.

Alberto Celletti

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