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Siri alla Lega: “Non possono scaricarmi così. La Flat tax l’ho inventata io”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 3 mag – “La Flat tax l’ho inventata io. Senza la Flat tax la Lega non sarebbe mai arrivata dove giustamente è arrivata. Non è ammissibile che adesso io venga scaricato così“. Armando Siri, il sottosegretario indagato per corruzione, attacca il suo partito, la Lega, che potrebbe “sacrificarlo” pur di non far cadere il governo. Sì, perché il premier Giuseppe Conte – dopo il martellamento quotidiano del capo politico del M5S Luigi Di Maio – ha detto che chiederà le dimissioni del sottosegretario al prossimo Consiglio dei ministri. Salvo, ovviamente, che la situazione non si sblocchi prima.

“Sono innocente. Io resisto”

“Ma cosa credono? Non mi possono mica scaricare così. Non mi possono mica usare come carne da macello per la campagna elettorale delle Europee. Io resisto“, avverte Siri: “Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere”. E ancora: “Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”, ha detto ieri il sottosegretario leghista.

“Deciderà il governo nella sua collegialità”

“Io resto al mio posto perché sono convinto di poter dimostrare la mia totale innocenza in questa storia. In ogni caso a decidere sarà il governo nella sua collegialità“. Ecco, così Siri spiega chiaramente la sua posizione: la Lega dovrà scaricarlo pubblicamente, con il voto in Cdm. Anche se si dice convinto che i colleghi di partito lo difenderanno. In effetti, per il sottosegretario, almeno fino ad adesso, il nemico non è stato certo Salvini, ma il premier (e tutti i 5 Stelle, a partire dal ministro Danilo Toninelli, che gli ha revocato le deleghe): “Conte doveva essere super partes ma alla fine ha ceduto alle pressioni di una parte. Ma tutto questo giustizialismo alla fine gli si ritorcerà contro”.

Toninelli: “Spero passo indietro prima del Cdm”

E proprio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si augura che Siri faccia un passo indietro “senza arrivare al voto in Consiglio dei ministri”. Toninelli intervenendo a Mattino 24, su Radio 24, aggiunge: “Spero che lui capisca e accetti la decisione di Conte”. E riferendosi al vicepremier leghista: “Sono convinto che anche Salvini capirà che l’azione giusta di Conte è legata al futuro di questo governo. Questo è un passaggio fondamentale”.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 3 Maggio 2019 - 1:01

Siri dà molto fastidio agli oligarchi occulti stranieri che si sono impossessati del paese.Lui vuole un Italia sovrana in grado di emettere minibot che sarebbero creazione di denaro pubblica mentre oggi la creazione di denaro è in mano alla BCE privata ed alle banche private che depredano le ricchezze dei popoli in cambio di carta prodotta a costo zero ed esentasse.Le accuse contro di lui sembrano strumentali a metterlo da parte cosi’ da tenerci sottomessi ai poteri occulti non democratici e a far perdere voti alla lega.Non si vuole fare crescere il paese con interventi pubblici a costo zero e non collegati ad interessi privati altrimenti non potremmo essere ricattabili e la svendita dei beni pubblici e privati a entità straniere finirebbe.

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