Roma, 24 apr – Quando non sai che pesci prendere in politica, riparare sul ripiegamento alle convenzioni imposte dal regime รจ d’obbligo. Sul 25 aprile e la cosiddetta liberazione interviene pure Carlo Nordio che parla di “festa europea” a Che tempo che fa, su Rai3. Per caritร , ben imbeccato come da tradizione della rete e ancora peggio del conduttore. Ma non รจ una giustificazione lo stesso.

Nordio e il 25 aprile “festa europea”

Il ministro della Giustizia interviene cosรฌ sulla questione: “Se fosse per me il 25 aprile, o una data comunque lรฌ vicina, dovrebbe diventare non solo una festa nazionale ma una Festa europea perchรฉ la resistenza non fu un fenomeno esclusivamente italiano, al contrario”. Poi aggiunge: “Ne farei una festa europea perchรฉ la distruzione, la sconfitta del nazifascismo รจ un elemento che deve unificare le democrazie”. E infine: “Deve essere una festa unificatrice e mi sentirei a disagio se qualcuno smentisse questa concezione”. Si senta pure a disagio, caro Nordio, perchรฉ a smentire il sentimento unificatore del 25 aprile ci sono storici che sono tutt’altro che filofascisti, da Emilio Gentile a Ernesto Galli della Loggia. Quanto meno nei loro testi: la televisione, si sa, รจ uno dei templi del “marketing”.

Non รจ una festa italiana, figuriamoci europea

C’รจ tanta confusione, tanto imbarazzo, tanta ignoranza. Non quella di Nordio, un personaggio che – e questo fa piรน male ricordarlo – resta comunque tra i piรน importanti di questo governo ed รจ veramente difficile che non sappia ciรฒ che dice. Ma sicuramente c’รจ nel mainstream, insieme a tanta malafede. Identificazioni del tutto improprie tra nazismo e fascismo, quel “nazifascismo” che nella percezione comune diventa quasi un’ideologia mai esistita (quando nella realtร  lo รจ stata piรน o meno quanto l’antifascismo, ovvero zero). “Non siamo gli unici che resistettero” รจ l’apoteosi del ribaltamento della realtร . C’erano due schieramenti e due alleanze. Di norma, uno resiste all’altro. Al netto di retoriche francamente stucchevoli. Se proprio vogliamo assecondare la follia di rilanciare la cosiddetta “liberazione” in “salsa europea” allora fa ancora piรน ridere, visto che il 25 aprile, insieme alla sconfitta definitiva dell’Asse, ha significato la divisione in blocchi dell’Europa e la definitiva perdita del suo primato politico ed economico sulla scena mondiale. Altro che festa, ci sarebbe da farne un funerale generale. Con buona pace del “disagio” del ministro.

Stelio Fergola

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1 commento

  1. E’ un funerale generale, basti pensare agli effetti a lunga scadenza, muri esponenziali, di ogni genere e tipo “all over the world”. Poteva spararla non come europea, ma mondiale da che c’era. Se queste sono le ultime migliori carte del sistema, stiamo freschi ma non piรน da soli.

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