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Tangenti: il governatore lombardo Fontana indagato per abuso d’ufficio

by Adolfo Spezzaferro
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Milano, 8 mag – Si allarga l’inchiesta sulle tangenti in Lombardia e Piemonte, che ha travolto esponenti di spicco di Forza Italia. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (Lega), infatti, inizialmente parte lesa, sarebbe indagato per abuso d’ufficio nell’ambito della maxi retata. Lo scrive oggi il Corriere della Sera. La notizia è stata confermata da fonti qualificate. La vicenda riguarda il tentativo di trovare una poltrona a Luca Marsico, socio di studio di Fontana non eletto al Pirellone. Secondo il quotidiano, Gioacchino Caianiello avrebbe proposto a Fontana di nominare una terza persona alla Direzione formazione della regione in cambio di consulenze a Marsico. Fontana dla canto suo declina la proposta, pur senza denunciarla, e risulta quindi “parte offesa” in un tentativo di istigazione alla corruzione, non imputabile per concorso in corruzione. Il governatore lombardo potrebbe essere interrogato già oggi.

La poltrona a Marsico

Il Corriere riferisce però che Fontana abbia in seguito proposto autonomamente alla giunta regionale di nominare Marsico tra i membri esterni di un Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, un incarico che frutta 11.500 euro l’anno e 180 euro a seduta. Un fatto che gli vale l’indagine della Procura per abuso d’ufficio. Secondo il Corsera inoltre Fontana la scorsa settimana si sarebbe recato in Procura, da solo e senza appuntamento, per chiedere al Procuratore Francesco Greco conferma delle voci su imminenti iniziative giudiziarie in Regione.

L’indagine

L’indagine coivolge politici, imprenditori e amministratori locali. Al centro un presunto giro di tangenti. Gli arrestati sono 28. Di questi 16 sono in carcere, 12 sono finiti ai domicialiari, 15 sono stati sottoposti all’obbligo di firma o di dimora, 95 gli indagati in tutto in questa inchiesta. Tra gli arrestati due dirigenti di Forza Italia: il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all’area Expo della Regione Lombardia, e il consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, candidato alle Europee, che sarebbe stato a “libro paga” dell’imprenditore del settore rifiuti Daniele D’Alfonso. Chiesta inoltre alla Camera l’autorizzazione all’arresto per finanziamento illecito del deputato forzista Diego Sozzani. Il gip Raffaella Mascarino, citando brani di una conversazione di Sozzani intercettata dagli inquirenti, scrive che per l’ex consigliere regionale in Piemonte e dal 2018 deputato di Forza Italia, l’elezione in Parlamento serviva per procacciarsi “ulteriori clienti per lo studio” tecnico professionale. Sozzani è ingegnere.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 8 Maggio 2019 - 12:34

Ma guarda un po’! 20 giorni prima delle elezioni europee Fontana della lega è coinvolto in un indagine perchè ha RIFIUTATO una tangente! Appare oramai chiaro come chi viene accusato e denigrato sia spesso uno piu’ onesto che che non facendo parte del sistema di corruttele e di asservimento ai poteri occulti stranieri, viene espulso dal potere.A questi và comunque meglio di autentici eroi italiani che vennero eliminati fisicamente come Mattei, Moro, Gardini(2 colpi ambedue mortali alla testa!),l’economista Caffe’, Falcone, Borsellino,etc
Tangentopoli, che servi’ a stranieri per eliminare una classe politica che difendeva il controllo dell’ economia e del denaro da parte dello stato nè è l’esempio migliore.Recentemente Cirino Pomicino, un ministro di allora indagato che veniva rappresentato come corrotto, in tv ha sfidato Antonio di Pietro ad una verifica patrimoniale dei beni di ambedue e delle loro famiglie e la sfida non è stata accolta! Perchè?

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