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Tassa sul contante, Meloni: “No al regalo M5S-Pd alle banche”

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Roma, 12 set – Siamo alle solite, torna la sinistra al governo e – con la scusa del contrasto all’evasione fiscale – rispunta fuori la tassa sul prelievo di contante, un classico regalo a quelle banche che in casa Pd (e ora a quanto pare anche per il M5S) sono di casa, per l’appunto. La proposta-assist di Confindustria manda in sollucchero il governo giallofucsia. Molto meno chi – come Confesercenti – teme l’ennesima stangata sui già magri consumi. E di sicuro non piace alla leader di Fratelli d’Italia: “Dopo la patrimoniale e la tassa sulle merendine ora arriva pure la tassa sui prelievi al bancomat: un regalo pù grande alle banche che lucrano sulle commissioni di ogni transazione elettronica non si poteva fare! Del Pd lo sapevamo, ma ora anche il M5S getta via la maschera e si dimostra un partito prono ai poteri finanziari. Contrasteremo con ogni mezzo in Parlamento queste tasse liberticide e faremo di tutto per mandare a casa gli sciuscià delle banche!”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni.

Visco: “Giusto evitare l’uso del contante ma tassa del 2% non serve”

Fa paura poi quello che propone l’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco. “La proposta di Confindustria su contanti non serve a molto. Se uno mette una tassa del 2% sul prelievo, queste vengono aggirate comodamente”. “Tuttavia – precisa l’ex titolare del Mef nei governi Prodi e D’Alema – evitare l’uso del contante è giusto, uno dei principali delitti del governo Renzi fu quello di alzare la soglia da mille a tremila euro. Il messaggio era chiarissimo: rendere più facile non solo l’evasione fiscale ma anche il riciclaggio”. Intervenuto ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus, l’economista di sinistra attacca il M5S: “Pensa al carcere per l’evasione? Ma neanche tanto, perché hanno fatto condoni per un anno. I ‘manettari’ non si ricordano che noi l’abbiamo avuta una legge del genere, che stabilì che era reato tutto. Quello che accadde è che le scrivanie dei giudici erano sommerse da decine di migliaia di denunce della Gdf e i giudici non ne portavano avanti neanche una”.

Confesercenti: “Tassa su contanti sarebbe stangata per i consumi”

“No alla tassa sui contanti che sarebbe una stangata sui consumi”. Ad affermarlo è Confesercenti, che in una nota commenta la proposta di Confindustria di disincentivare l’utilizzo del contante applicando una commissione del 2% sui prelievi sopra i 1.500 euro mensili. Tassare i prelievi “sarebbe una stangata da miliardi di euro sui consumatori, che concorrerebbe sicuramente a deprimere ancora di più la spesa delle famiglie, già in rallentamento. Ci chiediamo inoltre quale sarebbe l’impatto di una misura del genere sulla popolazione più anziana del nostro Paese“, è la critica dell’associazione di imprese. “Al bastone preferiremmo la carota: quella della tassa sui contanti non è la strada giusta, meglio incentivare l’utilizzo di carte di credito e bancomat, con agevolazioni per i consumatori e minori costi per le imprese”, conclude Confesercenti.

Adolfo Spezzaferro

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