Roma, 10 ago – Il primo ministro albanese Edi Rama si gode il boom di turisti italiani in Albania e sui social spunta il paragone con l’esodo dei suoi connazionali fuggiti in Italia con la nave Vlora nel 1991. Uno schiaffo al nostro Belpaease, ma anche ai suoi stessi concittadini.
Il post del primo ministro albanese
Migranti come turisti? Almeno non dovremo sorbirci l’indignazione di sinistri e benpensanti verso chi sminuisce la tragedia di chi scappa dal suo Paese, perché a fare il confronto non è il Salvini o la Meloni di turno ma nientemeno che il premier albanese Rama. E soprattutto questa volta il paragone serve a sfottere i secondi e noi italiani. Sui propri social Rama ha pubblicato le immagini della nave Vlora, il mercantile salpato dall’Albania con circa 20mila persone a bordo e sbarcato a Bari più di trent’anni fa, con la dicitura “Albanesi partono per l’Italia 1991” e poi “Italiani partono per le ferie 2023”. commentando compiaciuto il tutto “aspetta, non hai ancora visto tutto”. Insomma, il messaggio è chiaro: ora le parti si sono invertite e a fuggire dal proprio Paese sono gli italiani.
Più che uno sfottò è un autogol
Che Rama si conceda battute non proprio istituzionali, per usare un eufemismo, non è di certo una novità. Basti pensare alla surreale uscita sul caso dello scambio di vaccini tra Italia e Albania portato avanti con Luigi Di Maio, quando per giustificarsi aveva affermato: “Che italiano o albanese sei, se sei sempre in linea con la legge?”. Strano a dirsi, ma anche questa volta Rama ama giocare con stereotipi poco lusinghieri anche nei confronti della propria nazione. L’esodo della Vlora è il simbolo dell’emigrazione albanese e del fallimento del regime che fino ad allora aveva governo l’Albania. Ricordi sicuramente poco piacevoli. A maggior ragione, l’immagine di un Paese ridotto a meta turistica, a luogo di transito per forestieri, per di più che basa gran parte della propria attrattività nell’essere low cost, non è molto incoraggiante.
Michele Iozzino