Roma, 3 dic – Scontro tra governo giallofucsia e Valle d’Aosta dopo l’approvazione di una legge anti-Dpcm per aprire negozi e impianti sciistici. Se ufficialmente Palazzo Chigi chiede un ripensamento alla Regione autonoma (in zona rossa), ieri in Consiglio dei ministri il capo delegazione M5S Alfonso Bonafede ha chiesto di impugnare le ordinanze e le leggi regionali che vogliono aggirare i divieti imposti dal governo centrale. A maggior ragione il Dpcm natalizio, che prevede ulteriori strette.
La legge anti-Dpcm della Valle d’Aosta
Dal canto suo, la Valle d’Aosta lancia il guanto di sfida. “L’obiettivo è ambizioso – ha detto il capogruppo della Lega e relatore della legge Andrea Manfrin – ma essenziale per una Regione autonoma. E’ quello di decidere autonomamente le misure che meglio si adattano alle esigenze della nostra Regione“. Il testo di legge è stato approvato a maggioranza dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta e disciplina la gestione dell’emergenza coronavirus.
Così la Valle d’Aosta riapre tutto, compresi gli impianti sciistici
Il provvedimento è composto da sette articoli e ha l’obiettivo di “adattare le disposizioni nazionali al territorio valdostano e alle sue specificità, disciplinando le libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali, compatibilmente con le misure di contrasto alla diffusione del virus“. In sostanza, deroghe alle restrizioni nazionali, vista la stagione invernale e le festività natalizie in una regione che vive soprattutto di turismo.
Manfrin ha sottolineato che la legge ricalca quella della Provincia autonoma di Bolzano “per evitare rilievi di costituzionalità”. E stabilisce “le modalità di riapertura di attività commerciali al dettaglio, servizi alla persona, attività di ristorazione e somministrazione, attività artistiche e culturali, strutture ricettive e attività turistiche, impianti a fune“. E ancora, “attività produttive, industriali, artigianali e commerciali su tutto il territorio valdostano”.
La Valle d’Aosta difende la sua autonomia
Un provvedimento che rispecchia la volontà dei cittadini. “Con questa legge – ha proseguito il capogruppo della Lega – abbiamo in mano uno strumento molto potente da utilizzare. E se non lo faremo i valdostani ce ne chiederanno conto“. “Vogliamo ribadire la nostra autonomia, rispetto a un governo centrale che guarda con un certo disinteresse le periferie”, ha aggiunto il presidente della quarta Commissione Giulio Grosjacques (Union Valdotaine). “Siamo consapevoli – ha concluso Grosjacques – dell’attenzione che verrà riservata a livello centrale ai nostri atti normativi. Ma la difesa delle nostre prerogative statutarie è indispensabile“.
Governatore Lavevaz impugnerà ordinanza di Speranza
Il disegno di legge regionale è stato approvato con 28 voti a favore e sette astenuti. Gli autonomisti hanno votato a favore con i gruppi Lega e Pour autonomie, mentre i progressisti, con il Pd, si sono astenuti. Il governatore Erik Lavevaz ha annunciato che impugnerà l’ordinanza del ministro Speranza che ha lasciato la regione alpina in zona rossa. Ora la prossima mossa sta al governo giallofucsia.
Adolfo Spezzaferro
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