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“Via Almirante” a Grosseto: e a sinistra è un’esplosione di fegati

by Alberto Celletti
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Via Almirante Grosseto

Roma, 12 sett – Ci sarà una “via Almirante” a Grosseto, dal momento che la Prefettura ha dato il via libera a tre mesi dalla richiesta dal sindaco della cittò Antonfrancesco Vivarelli Colonna, peraltro in concomitanza con una strada intitolata pure ad Enrico Berlinguer. Insomma, un tentativo – vano, ma questo è un altro discorso – di pacificazione, almeno teorica. Difficile, se dall’altra parte non hanno alcuna intenzione di pacificare alcunché. Perché a sinistra le coronarie si irritano al solo pensiero: e rispondono piccatamente alla decisione.

“Via Almirante” a Grosseto

Come riporta Il Secolo d’Italia, il sindaco della cittadina toscana ha voluto fare un’operazione paritaria, intitolando una via sia allo storico segretario dell’Msi che a quello del Pci degli anni Settanta del secolo scorso.Ma non va bene, perché qualsiasi cosa non stia a sinistra, oltre ad essere fascista in qualsiasi situazione (ben oltre le origini politiche ben note di Almirante) è proprio inaccettabile. Dal canto suo, nell’illusione – o nella retorica – di una sedicente pacificazione nazionale, Vivarelli Colonna ricorda che le due strade intitolate ai due segretari sono state approvate per ben due volte dal consiglio comunale. Tutto futile, perché i democratici s’indignano, e non va bene. 

Le lagne della sinistra

Ovviamente, viene buttato in pista sempre il “revisionismo storico” che “non s’ha da fare” per dirla con lo stile dei “bravi” manzoniani. A parte che l’ovvietà secondo cui lo storico nasce per essere revisionista, si possono mettere in rassegna i fegati spappolati di vari esponenti, tra cui spicca Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, che cita un passo di uno scritto di Almirante pubblicato su “La difesa della razza”. Il Pd ovviamente non sta a guardare e accusa il prefetto di Grosseto “di non avere sensibilità. La pacificazione non si impone con la toponomastica ma con il rispetto di tutte le posizioni politiche e non dimenticando fatti tragici causati dalla violenza nazista e fascista”. Al circo di buffoni non poteva che aggiungersi l’Anpi, pronta ad agire con il suo solito fare democratico: “Faremo le nostre valutazioni rispetto all’eventualità e ai contorni di un ricorso al Tar”. Quanto rumore per un personaggio che, negli ambienti post-fascisti, ha generato più di una critica. Questioni che però, l’ignoranza non può esaurire. Come sempre.

Alberto Celletti

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