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Violentarono una ragazzina. Due nigeriani potrebbero tornare in libertà

by Lorenzo Zuppini
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Ascoli Piceno, 8 ott – Due stupratori nigeriani potrebbero venire presto liberati perché le indagini stanno precedendo a rilento. Succede ad Ascoli Piceno, dove nel 2017 una tredicenne è stata stuprata da due immigrati nigeriani ospiti del centro “Oasi di Carpineto”, mentre aspettava il bus alla fermata.
I due sono stati arrestati ma il loro legale sostiene che i due debbano essere liberati perché in stato di detenzione preventiva, dal momento che gli esiti dell’esame del dna sui vestiti della ragazzina non sono ancora arrivati. Non solo: dopo tutto questo tempo non sono stati estrapolati dai rispettivi telefonini le conversazioni attraverso sms e whatsapp. Tutti elementi che secondo la difesa dei due nigeriani bastano per scarcerare i due. Dopotutto, secondo il legale, non è colpa dei due stupratori se le indagini proseguono a rilento.
I fatti, secondo l’accusa, sono andati così: la ragazzina stava aspettando il bus in viale De Gasperi ad Ascoli e i due immigrati, che lei conosceva e riteneva amici, l’avrebbero raggiunta invitandola a seguirli nonostante il rifiuto e le urla di lei. L’avrebbero quindi afferrata per un braccio conducendola nei giardini dove, a turno, mentre uno la teneva ferma e le palpava il seno, l’altro consumava il rapporto sessuale.
Fatti orrendi, che hanno segnato per sempre la vita della giovane donna. Ma che sembrerebbero non bastare per tenere in carcere i due nigeriani. Sembra inoltre che non serva a nulla la richiesta del sostituto procuratore di tenere i due dietro e sbarre fino a indagini concluse, vista la pericolosità dei due soggetti e visto che su di loro pende la tremenda accusa di violenza sessuale di gruppo su minore. Per di più uno dei due immigrati ha a suo carico un’altra accusa di violenza sessuale sulla medesima ragazzina. Insomma, un recidivo. Ma le procura sembra non sentire ragioni e chiede una proroga di altri tre mesi. Nel frattempo i due immigrati nigeriani stupratori il 25 ottobre potrebbero tornare in libertà, pronti a violentare altre giovani vittime.
Anna Pedri

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1 commento

Raffo 8 Ottobre 2018 - 12:52

Nulla di nuovo,le indagini di magistratura democratica procedono a due velocità……… Quelle su zingari, islamici e feccia negroide a rilento, mentre quelle sui politici che non la pensano come loro vanno alla velocità della luce………viviamo in una vera e propria latrina.

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