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Violenza sulle donne, il “Codice Rosso” è legge: ecco cosa prevede

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 17 lug – Botte in famiglia, revenge porn, stalking. Il Senato ha approvato il cosiddetto “Codice Rosso”, ovvero il ddl che stabilisce le misure atte a tutelare la violenza sulle donne. Codice rosso dunque, come nel pronto soccorso, per stabilire una “corsia preferenziale” finalizzata a stroncare i reati considerati più gravi. Approvato con 197 sì (47 gli astenuti, tra cui parlamentari di Pd e Leu), adesso il provvedimento proposto dal governo è legge. Vediamo allora cosa prevede.

Violenza sessuale – Rispetto a quelle attuali, le pene aumentano a 6-12 anni. La violenza viene adesso considerata aggravata nei casi di atti sessuali con minori di 14 anni a cui è stato promesso o consegnato denaro (o qualunque altra cosa ‘utile’). La vittima inoltre dovrà essere sentita dal pm entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato.

Stalking – Fino ad oggi si prevede la reclusione dai 6 mesi ai 5 anni com’e’ oggi. Adesso il minimo sarà un anno e il massimo 6 anni e sei mesi.

Violenze in famiglia – In casi di maltrattamenti contro familiari o conviventi, condanna dai 3 ai 7 anni di carcere. La pena potrà aumentare se l’aggressione è armata o il fatto avviene in presenza o ai danni di un minore, di una donna in gravidanza, di un disabile.

Sfregi – In casi di lesioni permanenti al viso fino a deformarne l’aspetto, il responsabile verrà punito con la reclusione da 8 a 14 anni. Se lo sfregio provoca la morte della vittima, il responsabile verrà condannato all’ergastolo.

Nozze forzate – Approvato anche l’emendamento di Mara Carfagna che punisce chi induce un altro a sposarsi (anche nel caso di unione civile) tramite violenza, minacce o approfittando di un’inferiorità psico-fisica o per motivi religiosi. In questi casi è prevista una pena da uno a cinque anni, che può salire dai 2 ai 6 anni se sono coinvolti minorenni.

Revenge porn – Stop alla pornovendetta. Chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda foto o video di organi sessuali o con contenuti sessualmente espliciti di una persona senza il suo consenso, può subire una condanna da uno a sei anni di carcere. Oltre a una multa da 5mila a 15mila euro. Stessa pena per chi, dopo aver ricevuto o acquisito analoghe immagini, le invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso dell’interessato al fine di danneggiarlo. Aumento della pena nei casi di vendetta, ovvero se il reato è commesso da un coniuge (anche separato o divorziato) o da un ex.

Alessandro Della Guglia

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2 comments

Cesare 18 Luglio 2019 - 12:25

Tutto giustissimo semprechè cio valga anche per gli uomini.Se un uomo subisce l’aggressione della compagna(cosa accaduta) o stalking è anche qui giusto applicare questa legge dato che la costituzione dice che siamo uguali di fronte alla legge.Se non fosse cosi’ la corte costituzionale non la puo’ assolutamente approvare

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Benny 18 Luglio 2019 - 9:31

Tutto ok…. ma che le donne tornino a fare le brave mamme di famiglia e non le zoccole negli uffici pubblici!

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