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L’Ue ne fa una giusta: nella «tassonomia verde» entrano nucleare e gas naturale

by Nicola Mattei
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Roma, 8 dic – Buona notizie (per una volta) in arrivo da Bruxelles. Stando ad alcune indiscrezioni, la Commissione Europea avrebbe infatti completato la stesura del primo atto delegato in materia di investimenti sostenibili in attuazione del Regolamento 2020/852. Un passo in avanti necessario ai fini del completamento della cosiddetta “tassonomia verde“.

Nella tassonomia verde finiscono nucleare e gas naturale

La tassonomia verde rappresenta, in estrema sintesi, il “vocabolario” della transizione ecologica che l’Unione ha posto come proprio obiettivo. All’interno di essa sono incluse le caratteristiche perché un investimento – segnatamente in chiave energetica – possa essere considerato “verde”. Elemento non da poco, perché la caratteristica della sostenibilità apre la porta al mercato dei sempre più importanti e ricchi fondi Esg (Environmental, social, governance).

La Commissione, dopo un primo stralcio, avrebbe scelto di includere nel documento anche il gas naturale e, soprattutto, il nucleare. Passaggio non scontato: sul tema si era aperta una frattura tra le diverse anime dell’Ue, con la Germania che puntava forte sulle rinnovabili a tutto tondo, mentre la Francia spingeva per includere l’atomo. Ne è uscito un compromesso in cui il gas naturale viene considerato sostenibile solo in via transitoria e per un limitato periodo di tempo. Mentre il nucleare potrebbe trovare – al netto del discorso scorie, è tecnicamente ad emissioni zero – piena cittadinanza anche e soprattutto sul medio/lungo termine.

Sconfitta la linea tedesca

Si spengono così, almeno per il momento, le velleità di Berlino. A gettare acqua sul fuoco della passione teutonica è il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, spiegando che “per il mix energetico del futuro abbiamo bisogno di più rinnovabili ma anche di fonti stabili”. L’oltranzismo tedesco non ne esce comunque con le ossa rotte: tramite il Recovery Fund saremo comunque noi a finanziare le loro spese di riconversione.

Leggi anche: Nucleare: Eni punta sulla fusione a confinamento magnetico

Ad uscire sicuramente rafforzato dal varo dell’atto delegato sulla tassonomia verde – che sarà adottato dopo la consultazione tra Stati membri e Parlamento Ue prevista nel corso dei prossimi mesi – è, dall’altro lato, l’asse Roma-Parigi. E’ finalmente giunta l’ora che l’Italia riprenda convintamente in mano il dossier nucleare?

Nicola Mattei

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4 comments

Sergio Pacillo 8 Dicembre 2021 - 6:07

Non ero d’accordo quando ci provò Berlusconi, non sono d’accordo adesso che Berlusconi non comanda niente (apparentemente).

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Giorgio Moneta 9 Dicembre 2021 - 1:16

Più che il nucleare in Italia dovremmo sfruttare l’energia geotermica di cui siamo pieni tra zone termali e vulcani attivi

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fabio crociato 9 Dicembre 2021 - 10:56

Condivido pienamente il commento di G.Moneta. Almeno esaminare seriamente la questione! Se qualcuno è davvero capace senza delegare tutto ad un elaboratore dati.

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Loscuro 16 Dicembre 2021 - 9:33

.i franzosi contenti: potranno usufruire delle agevolazioni e vendere il LORO nucleare ai “furbi”che li sovvenzioneranno…non per nulla il pd ė tutto contento..altre “legion” per i venduti ..

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