Roma, 9 gen – “Con la vicenda marò facciamo cartastraccia della nostra sovranità nazionale”. Così l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi ha parlato della gestione del casò marò nel corso dell’incontro sulla vicenda dei due fucilieri di Marina organizzato dall’associazione Sovranità e da Il Tempo al centro Congressi Cavour a Roma. Insieme a Terzi erano presenti l’europarlamentare Mario Borghezio, il generale Fernando Termentini, e il perito giudiziario Luigi Di Stefano. Ha moderato l’incontro il giornalista Antonio Angeli. L’ex ministro, che si dimise dal governo Monti proprio per protesta contro la gestione della vicenda, “nella gestione del caso marò la sovranità è stata sottratta al popolo”. Borghezio, dal canto suo, ha affermato che il caso “deve diventare una grande questione nazionale” e che “per la prima volta, su questo tema, è stata la società civile a guidare la società politica e non viceversa”. Negli altri interventi, il generale Termentini ha evidenziato le colpe delle alte gerarchie dell’Esercito, colpevoli di non aver supportato i due soldati, mentre Di Stefano ha evidenziato tutte le storture del caso, a cominciare dalla sistematica violazione dei diritti della difesa da parte delle autorità indiane, senza peraltro che la cosa abbia suscitato grandi proteste da parte dei nostri governi.
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