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Report #FilieraSporca, nei campi immigrati come schiavi

by Emmanuel Raffaele
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ctRoma, 24 mag – “Qui sei completamente solo, senza famiglia, senza niente. E così finisci in strada”. La questione dell’immigrazione di massa sta forse tutta qui, nelle parole di un giovane senegalese in occhiali da sole e felpa, richiedente asilo ed attualmente ospite del “Cara” di Mineo, tristemente famoso centro d’accoglienza siciliano in provincia di Catania. Ogni giorno, dopo l’apertura dei cancelli alle otto di mattina, pedala per due o tre ore, raccoglie arance per qualche padrone pagato intorno ai dieci euro e poi rientra al “Residence degli Aranci”. Gli immigrati ci pagano le pensioni, dicono gli esperti. E visto che son così bravi, ecco che arriva anche il protocollo d’intesa tra il ministro dell’Interno Alfano e Confindustria per i tirocini d’inserimento lavorativo riservati ai rifugiati: in un paese con la disoccupazione giovanile alle stelle, qualcosa sicuramente non quadra. Ma questo qualcosa, a volte, non ha a che fare soltanto con la cattiva politica ma anche con lo sfruttamento, altro aspetto della questione immigrazione che difficilmente può ancora essere nascosta. Ieri, ad esempio, “Internazionale” pubblicava il quarto di una serie di reportage dedicati al fenomeno migratorio dal titolo paradigmatico: “Gli schiavi di Mineo”, un servizio curato da Paolo Martino e Mario Poeta nel quadro dell’inchiesta “Welcome to Italy” coordinato da Stefano Liberti. Tra gli intervistati il ragazzo di cui sopra, perfettamente cosciente della situazione: “mi dicono che i bianchi guadagnano 40/50 euro al giorno”, spiega prima di lanciarsi in un rap che si chiude così: “Dio è grande, un giorno mi vedrete in alto”.

Dio è grande e la voglia di rivalsa delle masse di immigrati è tanta, lo scontro sociale è dietro l’angolo ed esplode qua e là, mostrandosi a viso aperto, ad esempio, in quel di Rosarno. I responsabili diretti forse non stanno sulle poltrone, ma le loro politiche buoniste ed inefficienti, probabilmente, permettono la persistenza di queste situazioni. “Più rimangono, più si mantengono certi equilibri”, spiega Rocco Anzaldi di Flai/Cgil, facendo capire che il centro fa comodo a molte aziende, fa comodo a chi sfrutta ed i tempi burocratici assolutamente fuori da ogni normativa aiutano il proliferare del lavoro nero, grigio o schiavistico. Gli ospiti della struttura sono circa quattromila e “circa in mille ogni mattina”, spiega Anzaldi, “vanno nei campi e, nonostante un mese fa ci siano state sanzioni, il fenomeno continua”. “Qui non si tratta di lavoro nero, ma di schiavi”, conclude. Nelle strutture temporanee, i richiedenti asilo non dovrebbero stare più di trentadue giorni, in realtà ci stanno per mesi ed è impossibile allo stato attuale fare diversamente: i tempi sono lunghi, troppo lunghi, ed a volte gli immigrati rimangono per anche per cinque mesi senza mai aver modo di incontrare la commissione e portare avanti la richiesta. Quando poi ricevono l’esito, se è negativo, devono pagare un avvocato e aspettare altrettanto. Nel frattempo, trascorsi sei mesi, dovrebbero ricevere un permesso temporaneo che gli permette di lavorare. Ormai i tempi si sono allungati, a volte si aspettano anche due anni e la commissione più vicina è a Siracusa. La legge, praticamente, è una farsa. La burocrazia è la realtà. E la realtà è lenta, farraginosa, complice dell’illegalità. In ogni caso, chi lavora nei campi non ha bisogno di permesso. Anzi. Serve manodopera a basso costo per una filiera a dir poco in difficoltà nella quale i produttori, da una parte sono l’ultimo anello di una catena che li spreme imponendogli prezzi bassissimi, dall’altra si trasformano spesso in padroni che sottopagano i lavoratori, stranieri soprattutto ma anche gli italiani che non hanno altra scelta.

ct2I prezzi sono scesi al loro minimo storico”, spiega il secondo rapporto “#FilieraSporca” realizzato dalle associazioni “daSud”, “Terra” e “terrelibere.org”, “arrivando a toccare il minimo di 16/20 centesimi al chilo per il prodotto “fresco” e di 5/7 centesimi al chilo per il prodotto destinato alla trasformazione”. La filiera, che rifornisce anche multinazionali e grandi aziende italiane, è estremamente frammentata verso il basso, la produzione è basata su piccole aziende spesso a conduzione familiare, impossibile una vera tracciabilità. “Se volessimo controllare i fornitori della Ortogel, per evitare assolutamente il rischio da voi paventato, dovremmo visitare 11.571 aziende agricole nei 100 giorni lavorativi di una campagna agrumaria. Sono 115 aziende agricole al giorno”, spiegano dall’azienda. Esselunga, invece, ha dichiarato di lavorare con aziende che sottoscrivono un preciso codice etico, ma non ha voluto farne i nomi. Per la realizzazione del rapporto, a ben dieci grandi attori del settore sono state chieste informazioni su fornitori e subfornitori. Si tratta di Coop, Conad, Carrefour, Auchan – Sma, Crai, Esselunga, Pam Panorama, Sisa Spa, Despar, Gruppo Vegè e Lidl. “Le risposte sono pervenute solo da quattro di loro: Coop, Pam Panorama, Auchan – Sma e Esselunga”, chiarisce il rapporto, che evidenzia quanto arduo sia, soprattutto, spesso anche per le aziende, risalire ai subfornitori, piccoli e piccolissimi produttori a cui facevano riferimento poc’anzi. La manodopera a basso costo è la risposta ad una filiera che non funziona. “Il fenomeno del lavoro schiavile nei campi italiani è da anni irrisolto. Il motivo è semplice. Si tratta di qualcosa di funzionale al sistema produttivo”. Funzionale, certo, ma direttamente connesso con la concorrenza di paesi in cui il costo di produzione scende vertiginosamente, così che aumentano paurosamente, come sottolinea il rapporto, le importazioni da Egitto, Marocco, Spagna e dal Brasile per il succo. Lì sta la causa del caporalato e forse non siamo troppo lontani dalla verità se diciamo che, tra i mandanti, c’è la politica delle frontiere economiche completamente aperte. Non si accorgono che gli schiavi prima o poi si ribellano. “Le arance finiscono a magazzini e industrie che – molto probabilmente – vendono succo e prodotto fresco a notissimi marchi della grande distribuzione e alle multinazionali che tutti conosciamo”. Basti pensare che gli agrumi rappresentano il 15 % del pil siciliano ed il 4% di quello nazionale. “Tra produttore singolo e OP non cambia niente, il problema è che quest’anno ci sono troppe arance, e troppo piccole, e non riusciamo a reggere la concorrenza degli agrumi provenienti da Spagna e Marocco, venduti a 15 centesimi al chilo e trattati chimicamente, cosa che in Italia è vietata”, spiega un piccolo produttore. E così che le aziende di trasformazione medio-grandi, che un decennio fa erano duecento, oggi si sono ridotte a 13, mentre “i piccoli contadini nella morsa della fame costringendoli a vendere le loro terre a commercianti, che grazie al capitale accumulato dai fondi europei, sono in grado di investire in una sorta di landgrabbing (accaparramento delle terre) in salsa nostrana”. Il percorso verso la competitività, insomma, passa da sfruttamento, grossi capitali e concentrazione delle risorse: controlli scarsi sulle regole e frontiere aperte, in breve, modificano la struttura del mercato e del tessuto imprenditoriale.

I mandanti di tutto questo stanno seduti in poltrona e cianciano di libero mercato. Chi denuncia, quasi sempre, sono organizzazioni e giornali, come lo stesso “Internazionale”, che si nutrono di retorica immigrazionista. Nel frattempo i migranti, soli, senza famiglia, finiscono in strada o nei campi a dieci euro al giorno. E nessuno pensa a fare uno più uno, dicendo basta al fenomeno criminogeno e sradicante dell’immigrazione di massa.

Emmanuel Raffaele

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2 comments

Giorgio Balestrieri 24 Giugno 2016 - 4:27

AL VOTO, AL VOTO E DECIDA IL POPOLO !!!

FUORI DALL’EURO RIPRENDIAMOCI LA LIRA!!!

FUORI DALL’EUROPA DEI FRANCO-TEUTONICI RIPRENDIAMOCI L’ITALIA!!!

FUORI LE TOGHE TRAVESTITE DA DEPUTATI E SENATORI RIPRENDIAMOCI LA REPUBBLICA!!!

VOTIAMO NO AL REFERENDUM E TENIAMOCI LA COSTITUZIONE !!!

GLI INGLESI HANNO VOTATO PER LA LORO INDIPENDENZA!!!

NOI SIAMO ANCORA SCHIAVI DELL’EUROPA DELLE BANCHE, DEI MONTI E DEI SOROS!!!

LA ROVINA DELLA NOSTRA ITALIA CAUSATA DAI FRANCOTEUTONICI DI BRUXELLES E’ ALLE PORTE E NESSUNO NE VUOL PARLARE!!!

MA LA STAMPA DOVE E’ FINITA!!!

E’ un dovere della stampa far sapere e riconoscere che oltre ai “Ladri della Patria” ed i “Padrini” di Roma Mafia Capitale non possiamo mantenere anche i “Ladri dell’Europa” con inutili multi mega-capitali e gli “Euro-Padrini” che vogliono controllare carta straccia come l’Euro nell’illusione di controllare mezzo mondo.

“C’est l’argent qui fait la guerre”… no, e poi no, no miei cari cuginetti francofoni, per voi, per la cancelliera teutonica, l’erdogan di turno ed i soros americani “C’EST LA GUERRE QUI FAIT L’ARGENT” e “L’Euro è un metodo politico che scavalca gli Stati membri e non solo…Serve a distruggere ed annientare un intero popolo chiedendo loro continui sacrifici… e non per i figli o per le generazioni a venire, bensì per il bene dello Stato e delle banche”… ma quale stato? … quello “sgovernato” da Roma Mafia Capitale?…

I “neri nell’anima” a capo di organizazioni criminali hanno trasformato ad arte il conflitto siriano in un conflitto religioso, costringendo i Siriani a decidere con chi stare oppure fuggire alle rappresaglie degli uni e degli altri, ovviamente pagando il “pedaggio” alle mafie!

“Quando i treni del Socialismo deragliano, finiscono in “dittature” sui binari morti di monarchie costituzionali, repubbliche e democrazie dando vita agli orrori del Comunismo, del Fascismo e del Nazismo.” (Giorgio Balestrieri)

Purtroppo noi oggi continuiamo a non voler imparare dalla storia, che qui oggi si ripete sulla pelle degli Italiani.

LA VERITA’ E’ CHE – COME IERI AI TEMPI DI FALCONE E BORSELLINO – LE COSCHE CONTINUANO A GOVERNARE L’ITALIA E OGGI SONO NEL “TERZO LIVELLO” IN ROMA MAFIA CAPITALE !!!

“Nella giustizia c’è un dieci per cento di autentici eroi pronti a sacrificarle carriera e vita: ma sono senza voce in un coro di gaglioffi che c’è da ringraziare Dio quando sono mossi soltanto da smania di protagonismo…” (Indro Montanelli, “Corriere della Sera”, 24 agosto 1998)

FEDERICO DE RAHO E NICOLA GRATTERI FANNO PARTE DI QUEL DIECI PER CENTO CHE HA SACRIFICATO CARRIERA E VITA IN UNA ITALIA DOVE PURTROPPO OGGI “LA MAFIA E’ LO STATO”!!!

CON LA ‘NDRANGHETA, IN ITALIA LA MAFIA DEL “TERZO LIVELLO” E’ LO STATO!!!

UNO STATO DOVE SIAMO SOTTOMESSI ALLE TOGHE TRAVESTITE DA POLITICI.

Scrive Andrea Cangini nell’editoriale del 12 Giugno sulla Nazione: Abbiamo scritto che quella di Renzi nei confronti della magistratura militante non era una guerra ma una sceneggiata. Molte parole, nessuna voglia di passare ai fatti. Ora, però, anche le parole vengono giudicate di troppo. Così non fosse, ieri si sarebbe levato un coro contro Roberto Scarpinato. In un’intervista a Repubblica, il procuratore generale di Palermo ha sostenuto che i giudici non debbano applicare leggi, ma processarle a norma di Costituzione e vigilare sui politici.”… e conclude “Pensavamo di vivere in Italia, ci ritroviamo in Iran, sottomessi al Consiglio dei Guardiani della Costituzione. Ma guai a dirlo. Fischiettando la Marsigliese, anche Renzi si è piegato alle toghe.”Dopo Monti, Letta e con Renzi siamo alle comiche finali e la “Saguto” di turno a Reggio Calabria potrà dare al “governo dei non eletti” un bel concorso esterno per associazione alla “mafia di stato”… primo fra tutti “Alfano”… si proprio “quello” che Vittorio Sgarbi definisce “esponente della Mafia organizzata” in Roma Mafia Capitale !!!

“LO STATO E’ LA VERA MAFIA E LA SCARICA SU QUELLI CHE NON LO SONO – E’ UNA TRAGEDIA – ALFANO, CHE E’ UN UOMO INCAPACE E TRADITORE, E’ PRIVO DI QUALUNQUE VERA LOTTA ALLA MAFIA… LA MAFIA E’ IN QUESTO GOVERNO ATTRAVERSO IL SIGNOR ALFANO ESPONENTE DELLA MAFIA ORGANIZZATA” (Vittorio Sgarbi).

A SENTIRE VITTORIO SGARBI MI DOMANDO SE CON ALFANO SIAMO A QUEL “TERZO LIVELLO” MENZIONATO DAL PNA PIETRO GRASSO NEL SUO LIBRO “PER NON MORIRE DI MAFIA”?

MA CHI MAI MANOVRA IL MINISTRO DEGLI INTERNI… LA MAGISTRATURA O LA ‘NDRANGHETA… O… AMBEDUE???

LIBERIAMOCI DEL “TERZO LIVELLO” DEI CORROTTI, IMPOSTORI, LADRI E TRADITORI COME QUELLI DELLA “CELEBRE ROTTA BOLDRINI-ALFANO” (Krancic 2016) !!!

https://www.linkedin.com/pulse/commistione-tra-ndrangheta-e-isis-comandante-giorgio-balestrieri

SE A CARA MINEO HANNO GONFIATO IL NUMERO DEGLI OSPITI “VIVI”, ORA CHE VANNO A RECUPERARE LE SPOGLIE DI NAUFRAGHI IN ACQUE GRECHE E TURCHE, CON I “MORTI” FARANNO SOLDI ANCHE CON LE POMPE FUNEBRI DI ROMA MAFIA CAPITALE!!!

P1 P2 P3… Massone e Templare, Liberale e Carbonaro, Mazziniano e Rivoluzionario io non le mando a dire tramite la stampa di regime di Roma Mafia Capitale e dei magistrati politicizzati che ci sgovernano, ma ve lo dico guardandovi dritto nelle palle degli occhi!!!

Le “zecche” che succhiano il sangue delle KAPRE del KKK d’Italia (Kattoislamici-Kazzinazi-Komunisti) che cosa ci vogliono suonare? “ILPADRINO” L’inno del “Ladri della Patria” di Roma Mafia Capitale?!?!?!

AL VOTO AL VOTO AL VOTO

E SE NON BASTA ALLA PRIMAVERA D’ITALIA

https://www.linkedin.com/pulse/p3-al-voto-o-alla-rivoluzione-e-la-primavera-ditalia-balestrieri

“Vivo o Morto” vinco sempre io perchè

“LA VERITA’ E’ INVIOLABILE, INCORRUTTIBILE, INVINCIBILE”

Comandante Giorgio Balestrieri

https://www.linkedin.com/in/comandantebalestrieri

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Nessuno 25 Giugno 2016 - 9:22

Povere anime, schiave del capitale e dei migrazionisti.

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