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Le scuse di Insinna: “Io un fenomeno dei toni beceri, ma contro di me pornografia televisiva”

by Davide Di Stefano
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Insinna scuse fuori onda striscia scusaRoma, 26 mag – Striscia la Notizia ha costretto Flavio Insinna alla resa. Dopo che ieri sera, per il terzo giorno consecutivo, il tg satirico era andato all’attacco del conduttore, pubblicando alcuni stralci della sua autobiografia in cui arrivava ad ipotizzare persino l’omicidio di una infermiera colpevole di essere “bassa, bruttina e stronza”, Insinna ha pubblicato un lungo post di scuse sulla sua pagina Facebook ufficiale. “Mi spiace e chiedo scusa a tutti, senza se e senza inutili ma. Proprio a tutti, dalla prima all’ultima, dal primo all’ultimo. Le mie scuse sono rivolte anche a chi ha fornito immagini dal Teatro delle Vittorie e registrazioni audio prese dalle scale, fra i camerini e le nostre stanze”. Dopo l’incipit in cui si scusa ma al tempo stesso accusa chi ha fornito alla concorrenza i video e l’audio dei suoi fuori onda, Insinna parla del proprio carattere: “Sono sempre io, nel bene e nel male. Sul lavoro sono pignolo, ossessivo, incessante. E so distruggere in un istante tutto il bello che ho costruito fino a un attimo prima. Sono bravissimo a passare subito dalla parte del torto. Uno nessuno centomila. Grido, litigo, urlo, dico cose che non penso perché vorrei che tutto fosse sempre perfetto. Poi faccio battute in dialetto mischiate ai titoli dei film che amo. Odio i toni beceri ma poi sono un fenomeno a usarli“.

Senza nominare poi direttamente Antonio Ricci e Striscia la Notizia, l’ex conduttore di Affari Tuoi descrive come “infinitamente triste, come le mie scenate, tutta questa pornografia televisiva con filmatini e vendetta incorporata, fatta per cercare qualche straccio di punto di ascolto in più. Adesso però siamo saliti, anzi scesi di livello. Gli insulti, l’odio, i filmati rubati dal buco della serratura sono soltanto contro di me. Odio allo stato puro. Chi crede di distruggermi, mi ha in realtà fatto un grande regalo: la libertà. La libertà di essere ai vostri e ai miei occhi semplicemente una persona”. Una visione leggermente ottimistica quella di Insinna, visto che il regalo Striscia lo ha fatto più che altro ai telespettatori, a cui ha regalato 10 minuti di puro divertimento con i gli irresistibili fuori onda di uno che, fino al giorno prima, tentava di accreditarsi a sinistra nel salotto buono di Bianca Berlinguer recitando il ruolo del “pacioccone simpaticone che elogia la bontà e l’accoglienza“. 

Eppure quale fosse il “vero volto” di Flavio Insinna lo si poteva intuire già leggendo la sua autobiografia, “Neanche un morso all’orecchio“, pubblicata da Mondadori nel 2012. Ieri Striscia ne ha mostrato alcuni stralci, in particolare quelli relativi al capitolo “L’infermiera stronza”, dove a pagina 84 il conduttore parla dell’incontro con un’infermiera “bassetta, bruttina, con gli occhiali (…) guarda e parla con l’inevitabile rabbia che hanno a volte in corpo le donne basse, bruttine e con gli occhiali. È lei che, da regolamento, vuol far entrare nella stanza del padre solo due persone”. Più avanti nel libro, nel capitolo intitolato “Vedrai che andrà tutto bene”, Flavio Insinna manco fosse Patrick Bateman di American Psycho, immagina la scena della sua “vendetta”: “Arriva alla sua auto, apre lo sportello e non fa in tempo a salire, arrivo da dietro, la prendo per il collo e le sbatto la faccia contro la sua automobilina nuova nuova, comprata in sedici comode rate. Perde sangue dal naso, ma non è svenuta. La giro verso di me perché mi guardi dritto in faccia. «Oh, mi senti? Allora senti bene brutta testa di cazzo, non ti azzardare mai più a lasciarmi fuori dalla stanza di mio padre. Il regolamento te lo ficchi dritto su per il culo e vedrai che provi anche un pò di piacere… Ce l’hai un padre?… Rispondi brutta nana stronza!»… «E se provi a denunciarmi io domani torno e ti ammazzo con le mie mani.. Se domani incontro di nuovo la bassetta stronza con gli occhiali le offro un caffè e provo a parlarle con calma. E poi le spacco il naso sul bancone del bar”.

Parole che fanno inevitabilmente tornare alla mente gli insulti alla “nana di merda della Valle d’Aosta”, ovvero Rosaria Maria Seracusa, la concorrente al centro degli insulti nei fuori onda pubblicati da Striscia. Nel mondo dello spettacolo in più d’uno ha difeso Insinna e denunciato l’accanimento di Striscia. Antonio Ricci però, non arretra di un centimetro: “Io continuo a ritenere più oscene le puntate trasmesse di Affari tuoi degli sfoghi di Insinna, per quanto fatti in studio davanti al pubblico”, ha spiegato lo storico autore del tg satirico, “Il gioco dei pacchi – prosegue Ricci – era qualcosa di veramente ignobile per la Rai. Il messaggio del servizio pubblico era questo: puoi non saper fare niente, non devi impegnarti, basta aprire il pacco e vinci 500.000 euro. Un Rai Educational andato in onda per troppi anni e con troppe complicità”.

Davide Di Stefano

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giuliano marchese 26 Maggio 2017 - 11:17

Non sono soltanto estrinsecazioni farneticanti a seguito di un’incazzatura le sue, proprio quel libro che avete citato mostra la vera anima del personaggio, con frasi e metodi minacciosi, cospirazioni, vendette che fanno ribollire il sangue nelle vene quando si rivolge al prossimo e che fa ancora più specie se si pensa che il damerino è uno che prende dalla RAI 1.400.000 all’anno e che fa il buonista da quattro soldi dispensando messaggi di amore e di pace su RAI TRE

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