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Minorenne di origini sudamericane tra gli indagati per la strage di Corinaldo

by Lorenzo Zuppini
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Corinaldo, 11 dic – Man mano che passano i giorni aumenta il numero di persone indagate per la strade della discoteca di Corinaldo, dove sono morti cinque adolescenti e una mamma di 39 anni, schiacciati sotto la rampa dell’uscita di sicurezza della Lanterna Azzurra, dove era in programma un concerto del rapper Sfera Ebbasta.
Sono sette, più uno, in totale gli indagati: 3 membri della società che gestisce la discoteca – il rappresentante legale Francesco Bertazzi e i soci Quinto Cecchini e Carlantonio Capone – e i 4 proprietari dell’edificio che ospita la Lanterna. Per loro l’accusa di concorso in omicidio colposo aggravato. E poi c’è il minorenne trovato in possesso di sostanze stupefacenti.
Il procuratore per i minori delle Marche ha spiegato che il suo ufficio procede per “omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose” e che il suo essere indagato è un “atto dovuto”, ma che “la consistenza indiziaria è da valutare”.
Il minorenne, a cui è stata trovata delle droga nel corso della perquisizione del suo alloggio, sarebbe un sedicenne di origine sudamericana, che tuttavia si proclama innocente e sostiene di non essere stato presente in quella discoteca la sera della tragedia.
A supporto del suo “alibi” anche la testimonianza della nonna del ragazzo, che ha dichiarato: “Grazie a Dio non era in discoteca quella sera, non c’entra nulla. È stato con la sua ragazza tutta la notte”. La nonna lo difende anche in merito alla questione della droga e sostiene che l’abbiano trovata addosso agli altri ragazzi che erano con lui e che a suo nipote, che tuttavia non sarebbe nuovo a guai con la giustizia, sia stata addossata tutta la colpa.
Il minorenne era stato rintracciato in un residence vicino a Senigallia, e i carabinieri lo hanno trovato domenica mattina in una stanza insieme a due fidanzati maggiorenni. Con loro anche due etti di cocaina. Una circostanza che lui ha spiegato così: “Mi sono trovato nel luogo sbagliato, al momento sbagliato e con le persone sbagliate, questa è la verità”. E ai carabinieri che lo portavano via ha urlato che lui con la tragedia della discoteca non ha nulla a che vedere.
Anna Pedri
 

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