Il report ricordava che due dei terroristi coinvolti negli attentati in Francia erano entrati nell’Unione Europea in modo irregolare, attraverso l’isola greca Leros, ed erano stati registrati dalle autorità greche. Il documento spiegava che certe “organizzazioni criminali hanno accesso a un ampio numero di passaporti siriani rubati ‘in bianco’, e stampanti utilizzate per la loro personalizzazione”, cosicché per loro è relativamente facile creare “passaporti che sembrano veri, che possono essere difficili da identificare anche da parte di specialisti con esperienza nei documenti”.
Uno studio dell’Europol pubblicato nel mese di novembre ha inoltre spiegato che “un pericolo imminente è nella possibilità che alcuni elementi tra i siriani che sono fuggiti dalla guerra, possano diventare sensibili alla radicalizzazione una volta giunti in Europa e diventare uno degli obiettivi dei reclutatori dell’estremismo islamico. Riteniamo che ci sia un numero importante di jihadisti che viaggiano per l’Europa proprio a questo scopo”. Ma non ditelo al ministro Minniti.
Adriano Scianca