Milano, 16 mar – C’è tutto un mondo, dietro i sei profili Facebook aperti da Freylin David Lopez Villa, il venticinquenne colombiano arrestato per la rapina, il pestaggio e lo stupro ai danni di una coppia di fidanzati, lunedì scorso, a Milano.
Stupisce, tanto per cominciare, proprio questa sovraesposizione social da parte di un immigrato clandestino e delinquente abituale. Le più elementari accortezze relative alla privacy, a cui tanto tiene il più ordinario probo cittadino che non ha nulla da nascondere, erano bellamente ignorate da questo malvivente, che peraltro ha quasi tutti i suoi profili “aperti” allo sguardo dei non amici, quindi con protezione inesistente rispetto agli occhi indiscreti.
Destano meno sorpresa, invece, le pose “gangsta”, comuni a molti criminali anche italiani e, se è per questo, anche a tanti giovani che delinquenti non lo sono. Ma certo fa un effetto particolare vedere sulla bacheca di Villa riferimenti a Pablo Escobar, alle donne, al denaro. Proprio il denaro sembra avere un ruolo centrale nella vita sbandata di questo immigrato. In un’immagine, diventata virale, il colombiano fa delle smorfie davanti a una banconota da 50 euro.
A vederlo in queste foto, la sua è una vita da sogno. Il suo abbigliamento è vistoso, indossa anelli e collane (tutti elementi che sono stati determinanti nel farlo identificare, peraltro), sembra fare la bella vita. E invece sembra che non avesse nemmeno una casa, dormiva dove capitava, a volte si appoggiava dai familiari, altre volte stava in un sottotetto. Anche questo è un elemento ricorrente nell’immigrazione, anche africana: ostentare uno stile di vita diverso da quello che si conduce in realtà, cosa che poi si rivela determinante nel persuadere i conoscenti dell’immigrato a tentare il viaggio.
Infine, un ultimo aspetto: Freylin David Lopez Villa è un ex militare, in un Paese certo non facile come la Colombia. Molte sono le foto dell’uomo con armi da guerra in mano e pose da Rambo. Ma, in generale, le pose da macho non mancano: in altre indossa dei guantoni, ostentando una muscolatura asciutta. Non che occorra sopravvalutare la tempra da “uomo duro” del personaggio, ma di sicuro tutto va in una direzione che ben conosciamo: stiamo facendo entrare dei lupi, mentre imponiamo ai nostri di diventare pecore. E il risultato, quando si mettono pecore e lupi a convivere nello stesso gregge, dovrebbe essere ben noto in anticipo.
Adriano Scianca
Un poveraccio finto gangsta: lo stupratore colombiano ci racconta l'immigrazione
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8 comments
pregevole corsivo del bravissimo Scianca,a cui più modestamente affiancherei una seconda prospettiva di insieme; siamo davvero sicuri che l’apertura di profili Fb ove questo immigrato si presentava in modo da essere “attenzionato” sia davvero dovuta ad una sorta di guasconesca sfida alle nostre FFOO e non invece ad un Q.I raso terra come dotazione spesso abituale delle persone che abitano in quei territori ?
tradotto: più che un “Primula Rossa” semplicemente un testone di c***o fenomenale,ancorchè pericoloso ?
mi viene in mente a tal proposito, quel delinquente nigeriano (sospettato di stupro ed omicidio della nostra povera Pamela) andato al supermarket sottocasa a chiedere delle taniche di ACIDO,e non avendole (ovviamente) trovate optò quindi per l’acquisto di candeggina…
….ma perché, perché perderci tempo e denaro? Un colpo alla nuca e basta..problema risolto..!!!
Scommetto che questo cialtrone sarà protetto dalle ns ridicole leggi, tipiche di un Paese in decadenza.
Dimenticavo: complimenti all’ottimo Scianca; sempre lucido.
Il risultato è perfettamente noto a chi conduce i giochi di potere… Purtroppo si tratta di un piano criminale, studiato e condotto da autentici criminali. Non dimentichiamo le radici criminali di questa repubblica sedicente democratica. Non dimentichiamo le marocchinate in Ciociaria nel 44. Io mi meraviglio delle sig.re/sig.ine Italiane. Se non hanno paura loro…
Complimenti per la citazione dei lupi e delle pecore, magistralmente ripresa anche dal grande Clint Eastwood nel suo film “american sniper”, perfetto come al solito Adriano……..hai mille ragioni, solo le menti complici , colluse e colpevoli dei sinistri , piddini e cattocomunisti, potevamo ideare una tale invasione fatta di belve feroci , di fiere dantesche, di una feccia straniera che nei paesi di origine sarebbe in molti casi in galera con condanne dai venti ai trenta anni……..ma appoggiandomi alla tua colta citazione termino dicendo che in giro ci sono tanti cani da pastore che i lupi li potrebbero tranquillamente sbranare……….solo che in un paese impecorito come il nostro essi rischiano la vita e la galera, poiché italiani e patrioti………di fronte a tanta violenza straniera siamo disarmati però , non ci sono leggi che difendano noi e le nostre proprietà e di questo passo ci consegneranno ad una oscura fogna fatta di fecciaglia mista che ci porterà alla guerra civile……..ma in guerra tutto è permesso.
Definirli: ” feccia straniera” è molto di più di quanto meritano questi subumani. Straniero è, ad esempio, un Norvegese, un Danese o un Olandese. Questi sono semplicemente negri. Stranieri dappertutto e a casa loro dappertutto. Sarebbe come definire straniero un cinghiale che, dall’ Austria passa in Trentino, Sempre un cinghiale è.. Queste “risorse” sboldriniane non valgono neppure una percentuale infinitesimale del loro peso corporeo in merda. Qualsiasi persona di buon senso tutto questo lo sa’ perfettamente. Per questo i vincitori dell’ ultima guerra e i loro reggicoda hanno inventato quella mostruosità definita: “politicamente corretto”.
Non dovrebbe stupire a Scianca la sovraesposizione sui social network di cui parla non stona per niente, dal momento che questo soggetto e come lui milioni di stranieri e italiani , vivono una vita totalmente disancorata dalla realtà, fatta di pose e di gesti non propri. Interpretano ruoli o personaggi , vengono così agiti, ma non agiscono. E sono lo specchio del vuoto delle loro anime. Anime votate al Male, al Nihilismo che ne è la sua veste moderna.