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Altro che svolta “green”, il carbone ora è buono come il pane. Visco fa i conti con la crisi ucraina

by Ludovica Colli
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visco carbone

Roma, 14 mar – “Forse è necessario rallentare sulle dismissioni delle centrali a carbone“: a farlo presente, con un occhio alla crisi ucraina, è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Potrebbe essere necessario discostarsi, almeno temporaneamente, dal processo decarbonizzazione intrapreso, sostiene Visco in merito alla transizione ecologica.

Visco: “Forse necessario rallentare su dimissioni centrali a carbone”

Il governatore della Banca d’Italia apre alla possibilità di rallentare la dismissione delle centrali a carbone. Ma precisa che bisogna evitare che questi scostamenti inducano incertezza sui piani a medio termine, con l’effetto di scoraggiare gli investimenti indispensabili a realizzare la transizione energetica. E’ questo il senso dell’intervento di Visco alla XIII Conferenza Banca d’Italia-Maeci – Transizione energetica, finanza e clima: sfide e opportunità. Conferenza organizzata dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e da Palazzo Koch.

“Scurezza energetica, serve affrontare sfida in modo unitario”

“Va riaffermato con chiarezza l’impegno a perseguire la strategia di transizione ambientale. Questa sfida permea il tema dell’incontro di oggi: la transizione energetica e gli strumenti per realizzarla, in Europa e nel mondo”, chiarisce Visco. Il quale però aggiunge che la guerra russo-ucraina ha reso inoltre pressante la necessità di affrontare il nodo della sicurezza energetica. “In Europa, dove le politiche energetiche dei singoli Paesi sono inevitabilmente interdipendenti, si pone l’esigenza di affrontare questa sfida in modo collettivo e unitario“. Una richiesta già espressa dal premier Mario Draghi in sede Ue e che però vede non poche resistenze. Anche perché non tutti gli Stati membri hanno la nostra stessa disastrata situazione sul fronte energetico.

Il governatore di Bankitalia: “Garantire approvvigionamenti più sicuri nell’immediato”

Il rischio più che certo di risposte non tempestive a livello Ue è chiaro anche a Visco. Tanto che il governatore propone un’alternativa con effetti sul medio termine. “Le proposte avanzate nei giorni scorsi dalla Commissione europea mirano a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di energia e ridurre la dipendenza dalle importazioni dalla Russia. Se il rafforzamento della sicurezza energetica, come ogni assicurazione, comporta dei costi, esso pone anche difficili dilemmi. Quale quello tra garantire approvvigionamenti più sicuri nell’immediato e assicurare la sostenibilità economica e ambientale nel medio e lungo periodo“. E’ il monito del governatore della Banca d’Italia.

Svolta “green” molto complicata ora

Mai come adesso, la svolta “green” è non solo inopportuna ma deleteria, insomma. “L’impennata dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi e la possibilità che venga meno la sicurezza degli approvvigionamenti conseguente ai drammatici eventi di questi giorni mostrano quanto le politiche necessarie alla transizione possano rivelarsi, alla prova dei fatti, fragili e di difficile attuazione sul piano economico e sociale”, avverte Visco.

La guerra in Ucraina “getta ombra di acuta incertezza” sull’economia mondiale

Nel parlare del conflitto ucraino, il governatore di Bankitalia fa presente come i “gravi” eventi di queste settimane abbiano gettato “un’ombra di acuta incertezza sull’economia mondiale. Che peraltro negli ultimi quindici anni aveva subito gli “sconvolgimenti” prima della crisi finanziaria globale, poi della pandemia e delle conseguenti restrizioni e lockdown. “Ci vorrà tempo per valutare i costi – umani, morali, nonché economici – di questo sovvertimento“, conclude Visco.

Ma una cosa è certa, fermo restando che sul lungo termine l’opzione più efficace è la svolta nucleare: con il rischio sempre più forte di restare senza gas, non è il momento di mettersi a rinunciare al carbone. E persino il super filo Ue Draghi non intende rinunciare al carbone per la febbre “green”. Anzi, nelle scorse settimane ha parlato di “riaprire le centrali a carbone per compensare il gas russo”.

Ludovica Colli

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