Roma, 10 nov – Dalla cessione di Ansaldo Energia ed Ansaldo Sts da parte di Finmeccanica, ormai chiaramente intenzionata a specializzarsi in Difesa ed aerospazio, potrebbe nascere la Nuova Ansaldo, una holding che, ripercorrendo i fasti di un ormai lontano passato, ritorni ad essere i centri di eccellenza dell’industria manifatturiera italiana per quanto concerne appunto l’energia ed i trasporti.
La nuova Holding sarà forte della presenza di Fincantieri che dopo il suo risanamento si è consolidata notevolmente fino a ricoprire ruoli di punta nei mercati internazionali ed è diventata, grazie all’acquisizione della Stx Osv holdings, il più grande costruttore di mezzi di supporto all’estrazione petrolifera .
Le basi sembrano dunque solide cosi come le intenzioni a realizzare questo progetto. il primo a parlarne fu, probabilmente nel tentativo di evitare la vendita all’estero di Ansaldo Energia, il parlamentare genovese Lorenzo Basso, seguito dal presidente del consiglio Enrico Letta che affermò: “ Stiamo lavorando per creare un polo dei trasporti”. Lo stesso Basso ha recentemente aggiunto “ il progetto procede perché l’Italia non può perdere quelle che rimangono delle eccellenze”.
Fin qui ovviamente nulla da eccepire, ma bisogna vedere se il progetto andrà a buon fine. Nel recente passato vi furono già due tentativi di realizzare un polo di questo tipo. La prima volta fu nel 2003 quando, esattamente come in questo caso, Finmeccanica pensò di dividere il settore difesa da quello civile per poi fare dietrofront per ordine dell’allora presidente Pier Francesco Guarguaglini. Il secondo tentativo fu sponsorizzato dal ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, sotto il governo, ma il tutto si perse nei meandri burocratici del ministero dell’Economia.
“Non c’è due senza tre” dice un famoso detto popolare che, parlando di settori strategici e preziosi per il bene del Paese, speriamo risulti infondato. Il Paese non può permettersi di perdere tempo ne tantomeno pezzi del suo patrimonio industriale.
Cesare Dragandana