Roma, 10 nov – E’ il supremo ammortizzatore sociale italiano secondo i dati diffusi da Coldiretti nel suo ultimo rapporto: stiamo parlando della tradizionale struttura della famiglia italica che si sta dimostrando nei fatti come indispensabile per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi tantissimi giovani cittadini. Nel 2013 il 37 per cento degli italiani non solo non è riuscito a risparmiare, ma è stato costretto a chiedere aiuto economico ai genitori per arrivare alla fine del mese. L’analisi della Coldiretti evidenzia altre criticità. Per esempio, che il 14 per cento dei giovani – al di fuori dei genitori – ha chiesto sostegno anche ai parenti e l’8 per cento agli amici.
Tra i giovani solo il 14% si è rivolto a finanziarie o banche per gli ostacoli opposti all’accesso al credito, per i costi elevati o per la richiesta di garanzie. In sostanza, l’economia reale continua ad essere ferma al palo anche e per colpa di quegli stessi soggetti che continuano a ricevere aiuti dallo Stato. Così facendo si consumano i risparmi raccolti dal pubblico bruciando i redditi confiscati dai cittadini per mezzo di un’elevata pressione fiscale.
Sempre secondo l’indagine, il 10% delle famiglie italiane infatti non arriva a fine mese, mentre il 45% riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi. Ma è la preoccupazione sul futuro, quello che una volta le nuove generazioni vedevano come una meta che avrebbe potuto migliorare le condizioni economiche proprie e dei propri genitori, a gravare sui consumi. Più di due italiani su tre (68%) hanno ridotto la spesa o rimandato l’acquisto di capi d’abbigliamento riciclando dall’armadio per l’autunno gli abiti smessi nel cambio stagione. Oltre la metà (53%) ha detto addio a viaggi e vacanze e ai beni tecnologici (52 per cento). A seguire nella classifica delle rinunce si collocano “la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 49 per cento”.
L’ultimo baluardo pare sia la casa, ma anche qui cominciano ad arrivare le crepe di un crisi economica senza fine. Il 42% degli italiani ha rinunciato a ristrutturarla.
Molti hanno dato l’addio anche alle attività culturali, il 35% degli italiani, sempre per Coldiretti, in un paese che appare cristallizzato da una classe politica imbelle. Infine, sempre stando al rapporto, il 29 per cento degli italiani ha rinunciato anche alle attività sportive, dato, quest’ultimo, destinato ad avere inevitabilmente un impatto sulla salute.
Giuseppe Maneggio