Roma, 10 dic – Non solo Lega e Fratelli d’Italia, con spezzoni di Forza Italia e dei (pochi) dissidenti a cinque stelle. Nel variegato campo delle forze politiche contrarie alla riforma del Mes fa capolino anche il mondo del sindacalismo. Non con la “triplice”, da sempre schierata a favore dell’europeismo più spinto (deflazione salariale compresa). Bensì con l’Ugl, che per bocca del segretario Paolo Capone lancia un duro attacco nei confronti dell’esecutivo.
Capone: “Via libera al Mes tradimento degli italiani”
“Il via libera alla riforma del Mes è un evidente tradimento del voto degli italiani che non a caso alle ultime elezioni hanno premiato le forze politiche più ostili all’austerità europea”, attacca Capone. Un’ideologia che definisce fallimentare, in quanto “fondata su dogmi economicamente infondati e politicamente insostenibili”.
A sorprendere è soprattutto il passo indietro del Movimento 5 Stelle, che ha dato voto favorevole alla riforma del Mes quando nel suo programma chiedeva lo smantellamento. “Un dietrofront su tutta la linea da parte del M5S – denuncia Capone – che dà l’assenso a una riforma pensata per rispondere in tutto e per tutto agli interessi di quegli stessi Paesi che sono responsabili di aver distrutto il ceto medio in Grecia. Grazie alle famigerate riforme lacrime e sangue”.
I rischi per i risparmiatori
Più nel dettaglio, Capone entra nella nuova configurazione del Mes che “imporrà agli Stati che chiederanno di accedere al fondo una ristrutturazione del debito con un conseguente commissariamento dell’economia”. Tradotto: il rischio di “possibile default pilotato e collasso del sistema bancario a danno dei risparmiatori”.
“Un cappio al collo per i prossimi Governi che accentuerà il potere ricattatorio delle Istituzioni europee. E’ chiaro, infatti, che il principale Stato beneficiario di un potenziale sostegno economico, sarà proprio l’Italia. Il Governo difenda gli interessi del Paese e pretenda piuttosto la cancellazione immediata dei vincoli di bilancio che ad oggi rappresentano il principale freno agli investimenti”, conclude Capone.
Nicola Mattei
2 comments
Consiglio al dott. Capone di attivarsi per controllare gli stipendi egli orari di lavoro dei dipendenti di Amazon, visto che i comunisti se ne fregano degli operai e difendono le multinazionali.
Se ho ben capito alla fine di questa tarantella/covid l’Italia sarà economicamente a zero, i mercati ovviamente vorranno di più per acquistare titoli,spread, qualcuno dirà che se non vogliamo il mes,riformato in peggio,possiamo sempre attingere al risparmio privato. Ovviamente un compromesso italico vedrà un pò di risparmio sacrificato,aumento della tassazione in genere, e un pò di tagli alla spesa pubblica. Nessuno dice ai piani alti che questi problemi si risolverebbero con la sovranità monetaria,economica e politica. Questa stessa sovranità nel dopo guerra ci ha fatto risorgere,ora dopo questa ” guerra” addirittura ci facciamo governare da istituti e individui completamente sconosciuti al Popolo Italiano.
Popolo bue immaturo e ignorante.