Roma, 15 mag – Il nodo della bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, del blocco all’indicizzazione delle pensioni, sta diventando sempre più un caso politico. Soluzioni al momento non se ne vedono, se non generiche proposte ancora non si sa se fattibili o meno. Ne ha parlato oggi Matteo Renzi che sceglie, come già peraltro preannunciato, di rinviare il problema a data da destinarsi.
“Stiamo studiando come fare a rispettare la sentenza e contemporaneamente l’esigenza di bilancio sapendo che questi soldi purtroppo non andranno ai pensionati che prendono 700 euro al mese”, ha spiegato Renzi, che ha anche dato alcune indicazioni di carattere temporale: “Secondo la sentenza, fatto in quel modo lì il blocco non andava bene. C’è un modello da ripensare, lo faremo, nel corso delle prossime settimane, dei prossimi mesi“.
Una soluzione quindi non è all’ordine del giorno nel breve termine, ma il premier sceglie comunque la strada della promessa. Una promessa che curiosamente arriva a ridosso della scadenza elettorale delle regionali.
Sulle modalità di restituzione di quanto non percepito dai pensionati oltresoglia in questi anni, Renzi traccia comunque un punto fermo: “Restituiremo una parte di questi soldi”, precisando che “il governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani, non toglieremo niente a nessuno”. Frasi che hanno scatenato l’immediata reazione di Matteo Salvini, da sempre in prima linea contro le riforme portate avanti dalla Fornero: “Renzi dice “restituiremo UNA PARTE dei soldi” tolti ai pensionati. Una parte??? VERGOGNA, la Lega farà le barricate! Restituire tutto a tutti, con lettera di scuse, e cancellare la Fornero. Siamo pronti a bloccare i lavori in Parlamento”, ha tuonato il leader della Lega dal suo profilo Facebook.
Filippo Burla