Roma, 15 gen – Se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto rimanga com’è. Salvo giusto qualche piccola modifica. In Italia permane infatti il bicameralismo perfetto (entrambe le Camere hanno le stesse funzioni), ma adesso i 18enni potranno votare anche per il Senato e i 25enni potranno essere eletti a Palazzo Madama. A rendere nota la sostanziale novità, è il capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali del Senato, Dario Parrini. “La commissione ha approvato la riforma costituzionale che con un emendamento a mia firma parifica a quello della Camera non solo l’elettorato attivo ma anche quello passivo del Senato”, ha dichiarato Parrini.
Adesso parola all’Aula
Secondo il capogruppo del Partito Democratico “si tratta di una riforma epocale. Si supera la paradossale e ormai anacronistica esistenza di un ramo del Parlamento dotato degli stessi poteri dell’altro ma non eletto a suffragio universale e si dà un segnale di giustizia, di serietà e di attenzione verso milioni di giovani tra i 18 e i 25 anni che sono tuttora dei cittadini con diritti politici dimezzati. Il provvedimento andrà al più presto in Aula”.
A rivendicare però il merito di questa riforma è pure Fratelli d’Italia che parla di vittoria su una battaglia storica. “Si tratta di una storica battaglia di Fratelli d’Italia e ancora prima di Giorgia Meloni, che aveva presentato una proposta di legge a sua firma in tal senso addirittura nel 2010 quando era ministro della Gioventù”, ha dichiarato il senatore di Fdi, Giovanbattista Fazzolari. Come noto, attualmente soltanto chi ha compiuto 25 anni può votare per il Senato e l’età minima per essere eletti senatori è di 40 anni. Al contrario, chi ha compiuto 18 anni può votare per la Camera e dai 25 anni si può essere eletti deputati.
Eugenio Palazzini
7 comments
L’ ignoranza, l’ inesperienza, la presunzione è facile da pilotare. Gli “anta” sani ti mandano a fare in c..o subito e a ragione! A questo punto, paradossalmente, darei il voto a quelli in età prepuberale, almeno otteniamo qualche esempio di fantasia ed intuito libero… Buffonata per buffonata! Poveri noi, sottoposti al delirio del homo faber.
Non mi pare che la maggiore età sia età prepuberale, dato che la pubertà termina a 15 anni. Inoltre negli anni 70′ del 1900, a 20 anni mettevano su famiglia, mentre adesso la società è vecchia. Penso che per riequilibrare serva dare responsabilità a chi non ha per forza l’età degli “anta”.
Gentile Eva, non mi meraviglio che questo tipo di commento giunga da una femmina (detto non in forma dispregiativa, anzi).
Ormai abbiamo anche studi scientifici che danno al maschio dell’ immaturo cronico addirittura sino ai 54 anni (c’è un breve interessante recente articoletto scritto da Fabrizio Barbuto). Io mi limiterei a 40/45…
La femmina umana invece matura prima in tutte le fasi del processo!
La responsabilità va data a chi si ritiene abbia un minimo (sic) di retroterra culturale ed esperienziale.
Negli anni ’70 (e anche prima ed in altri luoghi), da Lei citati, abbiamo avuto tanti esempi di maturazioni corrette dal punto di vista familiare, lavorativo, culturale, in età immediatamente postpuberale grazie a…, “saggi anziani”, buoni esempi!
Avrà compreso…, ritengo che gli anziani-anta odierni fatichino, allunghino i propri ed altrui tempi di maturazione-saggezza. E gli studi classici, che potrebbero sopperire a ciò, sono posti in disparte davanti all” “altare” della Tecnica estremista e speculativa.
Brevemente, alla politica non basta il cuore da stadio, dei primi passi, soprattutto in tempi odierni assai complessi e contraddittori (causa influssi globalisti forzati, nei modi e nei tempi). Bisogna poter essere un po’ liberi dalla “materia”, oggi a mio modesto avviso eccessivamente “imperante e degenerante”.
La ringrazio di avermi “stuzzicato” e spero di aver contraccambiato parimenti.
……..
https://m.youtube.com/watch?v=UvLVVRA5LFo
La vera riforma sarebbe togliersi finalmente dalle palle il senato che era di nomina regia, perchè il monarca diffidava del parlamento eletto dal popolo, caduto il re è diventato anacronistico. Se poi adesso faccio pure eleggere le due camere alle stesse identiche persone, perchè mai dovrebbero attuare voto disgiunto? Altro che riforma epocale, questa è una enorme stronzata.
Già è sbagliata la maggiore età a 18 anni, che andrebbe ripristinata a 21, figurarsi il far votare i neodiciottenni per il Senato.
[…] A 18 anni si potrà votare anche per il Senato. E a 25 essere eletti senatori […]