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Calabria, terzo flop del governo. Rinuncia anche Gaudio: “Mia moglie non vuole”

by Alessandro Della Guglia
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Gaudio, Calabria

Roma, 17 nov – Dura meno un commissario alla sanità calabrese che un arcobaleno dopo un temporale. Peccato che la tempesta sia in atto e tempus fugit, eccome se fugge. A tal punto che Eugenio Gaudio, ex rettore dell’università La Sapienza, ha stracciato il record apparentemente imbattibile di Giuseppe Zuccatelli. Nominato ieri dal governo, ha già rinunciato all’incarico per “motivi personali e familiari”. Stando a quanto dichiarato da Gaudio, medico originario di Cosenza, la rinuncia non è dunque legata alle sue grane giudiziarie (è indagato dalla procura di Catania per concorso in turbativa nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati all’università). “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”, ha detto Gaudio a Repubblica.

Quattro commissari in dieci giorni

Sta di fatto che ha impiegato meno di ventiquattro ore per maturare una decisione che palesa l’imbarazzante modus operandi dell’esecutivo giallofucsia, costretto adesso a nominare il quarto commissario alla sanità in Calabria nel giro di dieci giorni. Solo non si vede Basettoni. Figuraccia chiama figuraccia, con sommo gaudio (si fa per ridere) di chi continua a invocare Gino Strada neanche fosse il Messia. Il fondatore di Emergency vuole però un ruolo di primo piano, non da controfigura dietro le quinte del fugace commissario di turno. Non a caso, prima che l’ex rettore della Sapienza annunciasse le proprie dimissioni, Strada aveva precisato che non ci sarebbe stato “alcun tandem con il commissario Eugenio Gaudio”.

Mai parole furono più profetiche, perché in effetti a questo punto l’accoppiata è saltata per forza di cose. “Ribadisco – ha precisato Strada – di aver dato al presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini”. Non c’è fretta signori, fate con calma. Sembra però che la strada, per Strada, sia spianata. La possibilità di bruciarla è sempre dietro l’angolo, visto soprattutto quanto accaduto con i predecessori. Ma Strada potrebbe addirittura battere il record di durata da commissario, impresa a questo punto tutt’altro che improba.

Alessandro Della Guglia

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Calabria, Conte chiede scusa: “Colpa mia, ma i ministri sapevano” 18 Novembre 2020 - 12:19

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