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Caos immigrazione, Meloni rilancia (almeno a parole): “Missione europea per bloccare le partenze”

by Michele Iozzino
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Meloni

Roma, 16 sett – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affidato a un video diffuso da Palazzo Chigi la sua posizione sul problema immigrazione sull’allarmante ondata di sbarchi di questi giorni che ha gettato Lampedusa nel caos.

Il discorso di Giorgia Meloni

“La pressione migratoria che l’Italia sta subendo dall’inizio di quest’anno è insostenibile”. Parte da qui il discorso di Giorgia Meloni, che ritiene che essa sia “figlia di una congiuntura internazionale difficilissima che mette insieme problemi che già avevano i paesi africani a una situazione di instabilità crescente, particolarmente nella zona del Shael”. A creare questo quadro sarebbero quindi “colpi di stato, calamità naturali, guerra del grano, jihadismo”, con il rischio che tutto ciò “potrebbe portare diverse decine di milioni di persone a voler lasciare la propria nazione per cercare un futuro migliore in Europa”. Come a dire che la situazione è grave, ma potrebbe addirittura peggiorare.

L’operato del governo

Meloni rivendica l’operato del proprio governo: “Mentre prima tutto il dibattito in Europa si concentrava su come accogliere chi arrivava illegalmente e sulle regole della loro distribuzione nei 27 paesi europei, noi abbiamo chiesto un totale cambio di paradigma: fermare a monte i trafficanti di esseri umani e l’immigrazione illegale di massa, concentrarsi sulla difesa dei confini esterni e non sulla distribuzione dei migranti”. Un cambiamento certificato anche dalle conclusioni del Consiglio europeo in cui “è oggi scritto nero su bianco”. Tutto ciò dovrebbe realizzarsi con “un missione europea, anche navale, se è necessario, in accordo con le autorità del Nord Africa, per fermare la partenza dei barconi, verificare in Africa chi ha diritto o meno all’asilo, accogliere in Europa solo chi ne ha effettivamente diritto secondo le convenzioni internazionali”. In altre parole, un blocco navale a livello europeo.

I provvedimenti di fronte all’emergenza

Dopo aver delineato il quadro della situazione, passa a elencare i provvedimenti presi per affrontare l’emergenza di questi giorni: “Annuncio che ho scritto alla presidente della Commissione europea Von der Leyen per chiedere di venire con me a Lampedusa per rendersi personalmente conto della gravità della situazione che affrontiamo e per accelerare immediatamente la concretizzazione dell’accordo con la Tunisia trasferendo le risorse concordate”. Invito che sembrerebbe essere stato accolto, ma che potrebbe al massimo avere un valore simbolico. Sempre a livello europeo, Meloni afferma di aver “scritto al presidente del Consiglio europeo Michel chiedendogli di inserire all’odg del Consiglio europeo di ottobre la questione migratoria. È mia intenzione in quella sede ribadire che è necessario avviare immediatamente una missione europea per bloccare le partenze dei barconi”. Per quanto riguarda più prettamente il governo italiano, annuncia misure straordinarie come la “modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in patria” e il “potenziamento dei centri per i rimpatri in modo che chiunque entri illegalmente sia effettivamente trattenuto per tutto il tempo necessario alla definizione di una sua eventuale richiesta di asilo e per la sua effettiva espulsione nel caso in cui sia irregolare”. Qui lancia una stoccata ai precedenti “governi immigrazionisiti” i quali “ci hanno consegnato centri di rimpatrio scandalosamente esigui”.

Se entrate illegalmente in Italia sarete trattenuti e rimpatriati

In chiusura, il presidente del Consiglio si rivolge direttamente agli stessi immigrati: “Voglio lanciare un messaggio chiaro a chi vuole entrare illegalmente in Italia non conviene affidarsi ai trafficanti di esseri umani perché vi chiedono molti soldi, vi mettono su barche che molto spesso non sono attrezzate per fare quei viaggi. In ogni caso se entrate illegalmente in Italia sarete trattenuti e rimpatriati: la nostra situazione non consente di fare nulla di diverso”. Una presa di posizione che, perlomeno dal punto di vista della narrazione, segna un netto passo in avanti rispetto ai governi che hanno preceduto quello di Giorgia Meloni, quando il paradigma immigrazionista non era minimamente messo in discussione. Parole che ora però devono tradursi in fatti concreti.

Michele Iozzino

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