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Carriere alias nell’esercito, Crosetto cade delle nuvole

by Michele Iozzino
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riserva militare

Roma, 16 gen – Una circolare del ministero della Difesa apre alle carriere alias per il personale transgender, ma il titolare del dicastero Guido Crosetto cade dalle nuvole e dice di non saperne nulla.

La circolare del ministero della Difesa e la reazione di Crosetto

Lo scopro ora e non avendolo visto suppongo non sia stato coordinato né con Segretario Generale (da cui dipende la Direzione) né con Gabinetto o Ufficio Legislativo. Il Direttore ha probabilmente ritenuto che l’applicazione del contratto collettivo lo esimesse da condivisione”, Crosetto risponde così ad un utente che sui social gli chiede conto di una circolare ministeriale che spalanca le porte alla possibilità delle cosiddette carriere alias all’interno dell’esercito. Insomma, una piccola rivoluzione arcobaleno alle spalle dello stesso ministro. La circolare in questione ha come oggetto: “Attivazione e gestione di un’identità alias per persone in transizione di genere”. Mentre il contenuto riguarda le linee guida di applicazione del contratto collettivo nazionale, in particolare l‘articolo 21 che, citando il documento, “ha introdotto il tema della transizione di genere nel pubblico impiego e l’utilizzo del cd. Identità alias, al fine di eliminare situazioni di disagio ed evitare che possano realizzarsi forme di discriminazione”.

Una deriva arcobaleno

In altre parole, il personale che intraprende un percorso di transizione di genere potrà usare, al posto del nominativo effettivo, un diverso nome per il cartellino di riconoscimento, le credenziali per la posta elettronica, la targhetta sulla porta d’ufficio, ovviamente scelto in base a quello che in questi casi viene chiamato genere di arrivo. Un provvedimento simile era stato messo in atto lo scorso anno anche dal ministero dell’Istruzione. In quel caso il ministro Giuseppe Valditara aveva salutato favorevolmente la novità, parlando di “un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola”. Insomma, quello che la sinistra dipinge a spron battuto come un esecutivo “oscurantista”, si piega ancora una volta ai dettami e alle derive dell’ideologia gender.

Michele Iozzino

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