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Coprifuoco, stretta su sport, chiusura negozi non essenziali. In arrivo il nuovo Dpcm

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 17 ott – Il governo giallofucsia vuole dare un ulteriore giro di vite alle restrizioni anti-contagio e varare tra domani e lunedì un nuovo Dpcm. Sembra ormai certa la decisione di imporre il coprifuoco dalle 22 (con chiusura dei locali e obbligo a non uscire di casa), ma senza dover ripiombare nel lockdown. Dopo un vertice notturno a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza giallofucsia, oggi ci sarà l’incontro con le regioni. Intanto da stasera in Lombardia pub e ristoranti chiudono alle 24. In Campania – dove scatterà il coprifuoco alle 22 a partire dal fine settimana di Halloween – invece arriva una piccola riapertura con le lezioni in presenza per gli asili. Il resto delle scuole e le università resteranno chiuse fino al 30 ottobre.

Nuova stretta sugli sport, stop a piscine e palestre, chiusura negozi non essenziali

Tra le ipotesi allo studio, interventi per evitare assembramenti con riduzioni ulteriori degli orari di bar, locali e ristoranti e la vendita di alcolici dopo una certa ora, per eliminare la cosiddetta movida. Per quanto riguarda il nodo trasporti – capienza ridotta e rischi di assembramenti alle fermate -, si pensa a imporre lo smart working fino al 70% per la pubblica amministrazione. Ma a subire limitazioni ulteriori dovrebbero essere anche gli sport da contatto, di base e a livello agonistico, gestiti dalle società dilettantistiche, con lo stop agli allenamenti e alle partite come il calcetto e il basket. Potrebbe inoltre arrivare lo stop a piscine, palestre e circoli, un’altra stretta su eventi e manifestazioni pubbliche, la serrata provvisoria dei negozi ritenuti non essenziali e delle sale da gioco. In Piemonte, per esempio, il governatore Alberto Cirio ha disposto da domani la chiusura notturna di tutte le attività commerciali ad eccezione delle farmacie.

Scuola: il nodo didattica a distanza

Ogni nuova restrizione dovrebbe seguire la logica del “chiudiamo tutto il possibile tranne la scuola”. Anche perché a scuoladati alla mano – i contagi sono minimi, grazie al rispetto delle norme anti-contagio. Tuttavia già diverse regioni stanno premendo per un ritorno alla didattica a distanza, ipotesi per adesso esclusa dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, la quale però si rimette alle decisioni del governo. Una via di mezzo sarebbe lo scaglionamento degli orari di ingresso consigliato dal Comitato tecnico scientifico, sempre nell’ottica di ridurre l’affollamento sugli autobus, fonte di contagi. A tal proposito, gli esperti spingono per una ulteriore riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50 per cento. Ma a quel punto servirebbero robusti investimenti per potenziare il settore, fondi che finora non sono mai arrivati, che ha fatto presente il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

L’appello della Fnomceo: “Servono misure più restrittive”

Sul fronte dei contagi, che sono in aumento (anche se il numero di sintomatici e ricoverati è ancora molto basso) soprattutto come risultato dei tamponi a tappeto, arriva l’appello del presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo): “Superata la soglia dei diecimila contagi: sono necessarie misure più restrittive, facciamo appello al senso di responsabilità dei cittadini”. Secondo Filippo Anelli, “a preoccupare è soprattutto il riempirsi delle terapie intensive, già in sofferenza in alcune Regioni: per questo dobbiamo essere prudenti, per non contagiare i soggetti più fragili che sono più a rischio di complicanze”. Allo stato attuale le terapie intensive sono semivuote, è chiaro quindi che l’appello di Anelli si riferisce a un eventuale futuro aumento dei ricoveri di pari passo con la crescita dei contagi.

Il solito allarmismo di Ricciardi

“Data la situazione molto grave di circolazione del virus, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Sars-Cov2 finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive. Le chiusure, nelle zone dove l’indice di contagio è superiore a 1, dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali. Mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese. Punto cruciale è la sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico e il loro rafforzamento”. E’ il parere di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid. Secondo l’ex attore, che in piena epidemia quest’inverno si era spacciato per esponente dell’Oms per poi essere smentito dall’organizzazione stessa, “le Asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi la strategia di contenimento del virus non sta funzionando“, afferma Ricciardi con i soliti toni allarmistici.

Adolfo Spezzaferro

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