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Il corteo antifascista con Schlein e Conte? Si è già spaccato. E qualcuno rivendica il “concetto di violenza”

by Eugenio Palazzini
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firenze corteo antifascista

Roma, 2 mar – Il corteo antifascista in programma sabato 4 marzo a Firenze sarà, come sovente in questi casi, costituito da una galassia informe, coacervo di sigle di sinistra con varie sfumature di rosso. Si va dal carminio allo scarlatto, passando per fucsia, cremisi, borgogna e bordeaux. Ultimi due enologicamente forse più azzeccati per riassumere il livello di scarsa lucidità che ammanterà questa sceneggiata. Provate a dare un’occhiata lampo, senza sbadigliare se ci riuscite, per credere. Guidano la pattuglia i tre affezionati confederali, orfani del ruolo sindacale: Cgil, Cisl e Uil. A seguire Cobas, collettivi antagonisti (a loro dire, e ridere, studenteschi), Arci, Anpi, Acli (una pennellata di bianco fiore), disparati acronimi dove la A sta per antifascista e svariate sigle formate dalla parolina magica che inizia per anti e finisce per fascismo, da pronunciare ponendo particolare enfasi sul prefisso. A questi aggiungete la presenza di Elly Schlein, prima uscita da fresco segretario Pd, e dell’ex avvocato del popolo Giuseppe Conte.

Tutto pronto per il corteo antifascista con Schlein e Conte. Anzi no, si è già spaccato

Tutti riuniti appassionatamente per qualche battaglia sociale? O forse per festeggiare una qualche vittoria politica? Non scherziamo, il collante è il suddeto anti in assenza di fascismo, l’obiettivo è attaccare il governo, per cotanta galassia di sicuro fascista come qualunque oggetto non meglio identificato dagli anti.

Nel bel mezzo dell’informe massa, prevedibili, quanto poco auspicabili, sguaiati cori inneggianti a Jugoslavia, Tito e resistenza. E poi via di fantasia verso un Cuba Libre. Il tutto condito da caccia alle streghe e senso estetico di un kukeri, noto – per essere sconosciuto ai più – personaggio del carnevale bulgaro. Digitare su Google Search per saperne di più, giusto per vincere il sonno preceduto dagli sbadigli di cui sopra. Nel frattempo, in spasmodica attesa del grande evento di sabato, gli organizzatori si sono già spaccati. O per meglio dire ripensati, come un Syrah leggermente appassito, in spezzoni da costruire. Work in progress(isti) insomma.

“Rivendichiamo il concetto di violenza”

A rivendicare la divisione indotta è tale Firenze Antifascista, gruppo dedito all’alacre confezionamento di scempiaggini sul faccialibro social: “All’interno di una manifestazione su cui abbiamo già espresso le nostre perplessità, facciamo appello alla costruzione di uno spezzone che continui a coltivare la possibilità di una vera crescita, si ponga il problema del domani e non si esaurisca con il ‘grande evento’ che lascia poi il vuoto dietro di sé e non conceda spazio all’opportunismo di chi si richiama all’antifascismo solo per calcolo elettoralista”, tuona il gruppo in apposito comunicato.

Non contenti, mentre cercano mattoncini per costruire l’autonomo trenino Lego, sono stati interpellati dalla sempre imparziale Radio Onda d’Urto. Tramite portavoce, pardon “compagno”, quelli di Firenze Antifascista fan sapere: “Noi vogliamo rivendicare un antifascismo militante, un antifascismo che non si fa problemi anche a rivendicare il concetto di violenza”. Quello dell’intelligenza l’hanno affogato nel Syrah.

Eugenio Palazzini

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