– Capaccio: “io ti ho spiegato cosa ci ha fatto a noi Angelino…”
– Elisabetta: “e…lo so…lo so…lo so…”.
– Capaccio: “Cioè noi gli abbiamo sistemato la famiglia…questo doveva fare una cosa….la sera prima…mi ha chiamato suo padre…mi ha mandato ottanta curriculum…
ottanta….”.
– Elisabetta: “aiuto….aiuto…”.
– Capaccio: “ottanta…. e dicendomi…non ti preoccupare….tu buttali dentro…la situazione la gestiamo noi…e il fratello comunque è un funzionario di Poste….anzi è un amministratore delegato di Poste…”.
– Elisabetta: “si..si..lo so..lo so…”.
– Capaccio: “e questo è un danno che ha fatto il mio capo (Pizza)…io lo sputerei in faccia solo per questo…”.
– Elisabetta: “vabbè…tanto ce ne sono tanti Marzia…è inutile dirsi...questo è il sistema purtroppo...”.
– Capaccio: “sì ma io l’avevo già capito che questo guardava solo ai cazzi suoi…glielo avevo già detto…io a differenza tua non mi faccio coinvolgere più di tanto, perchè cerco di razionalizzare un attimo di più e di valutare le persone che ho davanti…cosa che il mio capo…purtroppo in alcune circostanze nonostante la sua esperienza non è in grado di fare…
Intercettazioni rispetto alle quali Alfano dovrà dare delle spiegazioni, visto che la dichiarazione striminzita di ieri “uso politico di scarti giudiziari” sembra non bastare. Cos’è che il ministro Alfano non avrebbe fatto, nonostante, come dice la Capaccio, gli avessero “sistemato la famiglia”? E’ evidente poi che il padre abbia inviato questi 80 curriculum per le Poste sostenendo he la situazione l’avrebbero poi gestita “loro” (la famiglia), grazie all’assunzione del fratello di Alfano, avvenuta per l’intercessione del faccendiere Pizza, il centro nevralgico di tutta l’inchiesta sulla Cricca delle Nomine. Il ministro dell’Interno non potrà limitarsi a fischiettare e girarsi dall’altra parte, così come il presidente del Consiglio Renzi, il cui governo si regge proprio grazie alla stampella di Area Popolare Ncd-Udc, non potrà non affrontare la questione. Visto che i suoi alleati di Governo in questa inchiesta “Labirinto” ci sono dentro con tutte le scarpe.
Davide Romano
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