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Dazi Usa, Salvini contro Conte: “Se sbagliano Parigi e Berlino non dobbiamo pagare noi”

by Adolfo Spezzaferro
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salvini dazi

Roma, 3 ott – L’Italia finisce sotto la scure dei dazi Usa contro i prodotti di eccellenza agroalimentare pur non essendo parte del consorzio Airbus, i cui aiuti illegali ricevuti hanno scatenato la rappresaglia di Washington di concerto con il Wto. Ecco perché Matteo Salvini va all’attacco del premier Giuseppe Conte: “Usi i rapporti con Trump oltre che i sorrisi”. “Ricordiamo che i dazi arrivano come reazione a presunti aiuti europei che sostanzialmente hanno coinvolto Francia e Germania. Quindi noi come Italia rischieremmo di pagare per l’ennesima volta per eventuali errori altrui. Se in Europa qualcuno ha sbagliato paghi, non è che sbagliano a Parigi, sbagliano a Berlino e poi il conto arriva a Roma o arriva a Milano“. Così il leader della Lega ospite di Agorà su Raitre. “E poi – conclude Salvini – Conte ha questi rapporti intimi con Trump, spero che li possa usare al di là dei tweet e dei sorrisi”. Insomma, il governo giallofucsia dovrebbe reagire, come sta facendo quello francese. Infatti Parigi ha annunciato che metterà a punto, d’accordo con la Ue, “misure di ritorsione” contro i dazi Usa.

Allarme Coldiretti: “Italia rischia conto di un miliardo e passa”

Intanto la Coldiretti lancia l’allarme: “L’Italia rischia di pagare un conto di oltre un miliardo perché la decisione del Wto potrebbe colpire per circa la metà dell’importo il cibo ma anche la moda, i materiali da costruzione, i metalli, le moto e la cosmetica se gli Stati Uniti decideranno di mantenere le stesse priorità della black list indicata dal Dipartimento del Commercio statunitense (Ustr) e pubblicata nel Registro Federale”. “Se saranno mantenute le stesse priorità, l’Italia – precisa la Coldiretti – potrebbe essere dopo la Francia il Paese più colpito e a pagare il conto più salato rischia di essere proprio l’agroalimentare con vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesche e pere in scatola, acqua, superalcolici e caffè”. “In pericolo – continua l’associazione di imprenditori agricoli – sono soprattutto i formaggi per le pressioni della lobby dell’industria casearia Usa (Ccfn) che ha addirittura scritto al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedere di imporre dazi alle importazioni di formaggi europei al fine di favorire l’industria del falso made in Italy che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni dal Wisconsin alla California fino allo Stato di New York.

Dalla Ue possibili contromisure 

Alla mossa degli Usa, comunque, l’Unione europea – che a sua volta contesta gli aiuti di Stato a Boeing – dovrebbe rispondere con propri dazi, anche se il Wto non ha ancora definito l’ammontare della eventuale compensazione. Bruxelles rimane “pronta a trovare un accordo equo”. “Ma se gli Usa decideranno di imporre contromisure autorizzate dalla Wto”, ciò “spingerà la Ue in una situazione nella quale non avremo altra scelta che fare la stessa cosa” dice la commissaria europea al Commercio, Cecilia Malmstroem.

Adolfo Spezzaferro

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