Roma, 15 set – “È paradossale che funzionino più le dittature delle democrazie. Siamo bloccati su stronzate gigantesche”. Parola di Beppe Grillo, che in collegamento con la conferenza stampa al Senato sulla presentazione del decreto Mise, ha compiuto l’ultima giravolta tarantolata in salsa giallo-Rousseau. Dopo averci propinato per anni le presunte virtù della democrazia diretta e le conquiste innovative della rete, adesso il garante del Movimento 5 Stelle ribalta tutto. A dirla tutta però, non è la prima volta che il comico ligure riflette ad alta voce sui sistemi politici tirando fuori perle di questo tipo. Ad esempio nel 2011 scrisse: “Meglio una dittatura illuminata che una democrazia di corrotti”.
Sprofondo Rousseau
E quali potrebbero essere gli illuminati dittatori in grado di condurci verso un radioso avvenire? Magari qualche “meraviglioso ragazzo” pentastellato? Chissà, intanto Grillo a forza di piroette non sa più come ribattezzare il suo governo dei sogni. Lo scorso febbraio se ne uscì con un’altra mirabilia: la democrazia casuale, rigorosamente da unire a quella diretta. “Perché siamo di fronte alla necessità di trovare nuovi strumenti, inventarci nuovi modi per capire come stare insieme”, scrisse Grillo sul suo blog. “Le democrazie rappresentative di tutto il mondo scricchiolano, sanno di antico. Facendo un parallelismo con la tecnologia qualcosa non torna. Se guardiamo l’evoluzione delle tecnologie, vediamo qualcosa di diverso rispetto ai sistemi democratici. Dovunque c’è innovazione, ma non nelle democrazie”, specificò l’istrionico comico. E’ d’altronde comprensibile che Grillo provi a inventarsi qualcosa pur di non finire definitivamente nel dimenticatoio.
Il buco nero delle Cinque Stelle
Le sue Cinque Stelle sono da tempo in caduta libera, precipitate in un buco nero dei consensi da cui è ardua uscire fuori. La fugace stagione coronata da successi elettorali è ormai un remoto ricordo e i cittadini italiani si sono ampiamente stufati delle chimere evocate dal suo movimento. Così a Grillo non resta che scagliarsi contro la scarsa efficienza della democrazia, quella che un tempo voleva rendere ancora più aperta. “Fate capire a questa sinistra che vuole essere progressista che ci sono le idee, che vanno perseguite”, ha poi detto oggi il fondatore del M5S. Quali siano queste idee non è dato sapere, ad occhio e croce sono comunque poche e confuse, sta di fatto che a Grillo ormai non resta che appoggiarsi alla stampella del Pd. Prima che gli rosicchi anche gli ultimi voti. In fondo il tempo corre, sono passati appena sette anni da quando Grillo tuonava indispettito: “Il Movimento 5 Stelle non è di destra, né di sinistra”.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Attento a sparare TROPPE cazzate “finto” comico …. in alcuni paesi i fessi come te hanno fatto viaggi senza ritorno su elicotteri …. oggi li chiamano desapparecidos ….. invocare la DITTATURA …. o la CREI , o la GESTISCI … o STATTE ZITTO che è meglio .
bhe un giretto in Chinooknon … con salto a’ mare del Gran Grullo ….. non mi dispiacerebbe …. sai la faccina da “oddio l’ ho fatta grossa” come quando sparò cazzate su Craxi …..
un bel calcio in culo …. e …. addio GRULLI !!!!