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Emilia-Romagna e Veneto pressano il governo: “Valutiamo riaperture anticipate”

by Eugenio Palazzini
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Veneto, Zaia e Bonaccini

Roma, 5 mag – Se la Calabria ha bypassato da subito i tempi previsti dal governo per la riapertura delle attività ancora chiuse, anticipandoli e di conseguenza andando allo scontro diretto con Palazzo Chigi, altre Regioni incalzano adesso il premier Conte. A premere sono soprattutto Emilia-Romagna e Veneto, consapevoli evidentemente che Pmi e commercianti non riusciranno a reggere l’urto del lockdown ancora a lungo. Visti gli opposti schieramenti che guidano le due giunte regionali in questione, è difficile per l’esecutivo giallofucsia e per chi vorrebbe un prolungamento delle misure restrittive a tempo pressoché indeterminato, sostenere che le pressioni di Emilia-Romagna e Veneto siano dovute a valutazioni meramente politiche. Non pare insomma che vi sia una corsa al consenso elettorale, quanto un’attenta considerazione dei drammatici contraccolpi economici che potrebbero verificarsi (e in parte già si sono verificati) con le chiusure prolungate.

Zaia incalza il governo

Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, durante l’odierno punto stampa sull’emergenza coronavirus ha detto che “stiamo lavorando e ragionando col Governo affinché le date che si sono ipotizzate oggi per le prossime riaperture, a partire da quella del 18 maggio, vengano anticipate, e pensiamo possa essere l’occasione per dare le competenze in maniera differenziata e quindi alle Regioni”. Zaia mette poi le mani avanti e avvisa gli eventuali detrattori, sempre pronti in questo periodo a bollare come inaccettabile e pericolosa la ripartenza anticipata: “Sia chiaro: non vogliamo fare gli irresponsabili, ma io penso e spero che si possa trovare una soluzione”. Il presidente veneto sostiene dunque che è in atto un dialogo con il governo, che però al momento non sembra affatto dare segnali positivi rispetto a quanto da lui auspicato.

Bonaccini si unisce a Zaia

E’ altrettanto vero che servirebbe una sfera di cristallo per capire se l’esecutivo giallofucsia su qualsivoglia questione riuscirà mai ad essere minimamente chiaro. Sta di fatto che anche il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al Tg Rai ha oggi ventilato la possibilità di far riaprire le attività ancora chiuse prima dei tempi previsti dal Dpcm: “Se tutto andrà come ci auguriamo quei tempi previsti, ad esempio il primo di giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, potranno essere anticipati”, ha detto Bonaccini. Spiegando che in ogni caso questa ripresa “deve andare di pari passo con una curva epidemiologica che non torni ad essere preoccupante”. Bonaccini si è detto però ottimista anche riguardo alla riapertura dei centri estivi per i bambini a giugno: “Mi auguro proprio di sì. Stiamo lavorando per questo e l’impegno sarà massimo proprio per garantire servizi alle famiglie”.

Eugenio Palazzini

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Cesare 6 Maggio 2020 - 2:04

Che questo coronavirus, a bassissima mortalità nei soggetti senza malattie concomitanti, sia una truffa lo dimostra l’autorizzazione data dal governo alla manifestazione anpi di milano del 25 aprile in cui migliaia stavano vicini vicini.La truffa elaborata dalle elites occulte che creano dal nulla il denaro in forma privata serve a far fallire le piccole e medie imprese italiane autonome e prendersi il risparmio degli italiani.Altro obiettivo è indebitare ulteriormente lo stato al fine di fargli svendere i beni pubblici rimasti.Per ultimo c’è il loro inutile vaccino con i microchip che ci renderà controllati e schiavizzati come animali da batteria

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