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Banca Etruria, ecco come la Boschi ha salvato suo padre

by Filippo Burla
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Boschi padre figliaRoma, 19 dic – Tre parole possono fare la differenza? Sì, se si tratta di salvare il paparino dal crac pilotato della banca. E’ questo quanto è successo, ben prima del varo del “salvabanche”, con una leggina che, a conti fatti, dà una gran mano a Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria.

A rivelarlo è Libero, che percorre a ritroso il cammino di avvicinamento alle nuove norme europee sui salvataggi bancari. Perché è vero che Maria Elena Boschi – bontà sua – non ha partecipato al Consiglio dei Ministri del 22 novembre scorso, quando fu deciso di sacrificare i titolari di obbligazioni subordinate. Ma era invece ben presente, qualche tempo prima, quando si trattò di approvare il decreto già ribattezzato “salva papà Boschi”.

Si tratta del recepimento della direttiva 2014/59/Ue del 15 maggio 2014, ai cui lavori ha preso parte, il 10 settembre scorso, anche il ministro per le Riforme costituzionali. Il decreto è passato al vaglio di Camera e Senato per poi ritornare, ad inizio novembre, a Palazzo Chigi dove è stato definitivamente approvato.

Cosa cambia con la direttiva Ue? Fino a prima del recepimento, il Testo unico bancario (Tub) sanciva, all’articolo 72: “L’esercizio dell’azione sociale di responsabilità contro i membri dei disciolti organi amministrativi […] spetta ai commissari straordinari”. L’articolo è stato così modificato: “L’esercizio dell’azione sociale di responsabilità e quella dei creditori sociali contro i membri degli organi amministrativi […] nonché dell’azione del creditore sociale contro la società o l’ente che esercita l’attività di direzione e coordinamento spetta ai commissari speciali”. E’ un cavillo, ma basta per salvare Boschi senior. Perché fino alla nuova versione dell’articolo i creditori sociali – e cioé anche gli obbligazionisti, che sono creditori a tutti gli effetti – potevano esercitare personalmente l’azione e quindi rivalersi sugli amministratori, fra cui appunto Pier Luigi Boschi che ha ricoperto il suo incarico fino a febbraio 2015, per essere risarciti. Ora invece si inframmezza una figura, vale a dire il commissario o i commissari, di nomina congiunta Banca d’Italia e…governo.

Filippo Burla

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1 commento

Massimo 21 Dicembre 2015 - 9:37

Abbiamo tutti la memoria corta ?
Ho trovato in rete questo video.

https://m.youtube.com/watch?v=a3b_yzRjj9o

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