Roma, 13 gen – Lui non è Charlie. Per Fabio Rainieri, ex parlamentare della Lega Nord e attuale vicepresidente dell’assemblea legislativa emiliano-romagnola, la satira senza limiti e la libertà d’espressione totale, anche quando è offensiva, non sono sacri principi.
Il tribunale di Roma lo ha infatti condannato a un anno e tre mesi, per la pubblicazione sul proprio profilo Facebook di una foto dell’allora ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, con il volto ritoccato in modo da apparire una scimmia.
Era imputato di diffamazione con l’aggravante della discriminazione razziale. I giudici l’hanno anche condannato ad un risarcimento di 150mila euro.
Il fotomontaggio non era certamente dei più eleganti, ma se confrontato con le belle parole di questi giorni sulla libertà di criticare, irridere e persino insultare come cifra di tutta la nostra civiltà, allora ci accorgiamo che c’è clamorosamente un doppio binario. Insomma, c’è chi può e chi non può.
“Ha vinto la giustizia”, ha detto la Kyenge, sottolineando che “non si trattò di una critica politica, ma di vera e propria propaganda volta a seminare odio e violenza. Perché la critica implica dialettica e argomentazione. Dileggiare una persona esclusivamente per il colore della pelle non implica argomentazione, né retropensiero. È come dire: ‘tutti voi, neri, non siete solo razza inferiore ma siete animali’. Un vero e proprio atto di violenza e come tale va sanzionato dalla legge. Istigare le persone a considerare i neri come animali non è satira, né critica, ma solamente un reato ed è proprio per questo che trovo altrettanto grave la decisione della Lega Nord di non discostarsi dalle posizioni sostenute da Rainieri. In questo modo è l’intero partito a rendersi corresponsabile delle sue azioni”.
Che un semplice fotomontaggio, per quanto discutibile, possa esprimere tutte queste cose è opinabile.Anche i musulmani, peraltro, ritengono che le vignette di Charlie Hebdo siano non solo satira ma vera e propria violenza.
Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha commentato così sul suo profilo facebook: “Fabio Rainieri, segretario della Lega in Emilia, è stato condannato a un anno e tre mesi di carcere per aver postato una immagine offensiva della Kyenge su Facebook. Alla faccia della Libertà di Satira! Neanche a un ladro o a uno spacciatore danno una condanna così, pazzesco”.
Adriano Scianca