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Gorgonzola, famiglia italiana costretta a vivere in un box

by Giuseppe Maneggio
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I militanti di CasaPound Italia Milano mentre consegnano i generi alimentari alla famiglia Vatteroni

Milano, 27 feb – La storia che vi andremo a raccontare non è una di quelle in cui le istituzioni fanno a gara per chi mostra più solidarietà. Qui non troverete bandi comunali che offrono compensi a chi ospiterà il profugo di turno, nè tanto meno prefetture in allerta per cercare alloggi presso hotel o strutture affini ai richiedenti asilo. Non troverete nulla di tutto ciò perchè il dramma che vi andremo a raccontare investe una famiglia italiana. Una storia simile a quella vissuta da tanti altri italiani.

Siamo a Gorgonzola, cittadina dell’hinterland milanese di 20 mila abitanti. Ermenegildo ha 56 anni e lavorava come giardiniere con una piccola cooperativa. Perde il posto di lavoro mentre sua moglie, Virginia, continua a fare la colf. I due coniugi non riescono più a pagare l’affitto e dopo due anni di morosità vengono sfrattati assieme alla giovane Rachele, loro figlia di vent’anni. Il Comune di Gorgonzola si attiva e alla famiglia viene offerta l’opportunità di trasferirsi in un zona periferica di Milano. “Ci avevano detto che potevamo stare in quella casa per due mesi – racconta Virginia – ho pensato: bene, così avrò il tempo, forse, di trovare un piccolo impiego, di trovare un’altra soluzione. Invece alla fine dello scorso anno la sorpresa: dovevamo andarcene subito e per di più firmare un foglio nel quale accettavamo di essere divisi: mia figlia in una comunità per ragazze problematiche, mio marito in un dormitorio maschile, io in un dormitorio femminile. Noi non vogliamo separarci, non abbiamo firmato e non ce ne siamo voluti andare”. Il 14 gennaio la famiglia Vatteroni lascia l’appartamento di Milano e viene ospitata in un albergo di Gorgonzola grazie all’interessamento della Caritas. “Il primo piano dell’albergo offre accoglienza anche ai migranti, così il soggiorno è durato solo quattro giorni, dopo i quali – dicono – abbiamo dovuto lasciare il posto ai profughi. Dal 19 gennaio, di nuovo senza dimora, si sono arrangiati affittando un box, dove vivono all’insaputa del proprietario.
Rachele la figlia, che vive presso un’altra famiglia, fa il servizio civile. Ma i suoi 430 euro al mese non le permettono di poter pagare altro che l’affitto del box in cui risiedono i suoi genitori.

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Il box in cui vive la famiglia

Nei giorni scorsi CasaPound Italia Milano si è attivata fattivamente per dare il suo contributo di solidarietà, consegnando una consistente quantità di generi alimentari: “Continueremo ad aiutare questa famiglia, sopratutto, nella ricerca del lavoro. E cosa non meno importante non mancheremo di darle il nostro sostegno morale” ha affermato Angela De Rosa, di Cpi. “Le istituzioni parlano il burocratese mentre il caso della famiglia Vatteroni necessita di altre tempistiche per essere risolto. Non si è fatto il necessario per offrire la giusta solidarietà a questa famiglia italiana“, ha poi concluso la De Rosa. Ed in effetti a leggere il commento su Facebook pubblicato dal Primo cittadino di Gorgonzola, Angelo Stucchi del Pd, pare di essere tornati ai tempi della Prima Repubblica quando alcuni dei nostri politici proferivano frasi a caso senza senso e se il senso c’era era insito nel politichese, un evergreen che serviva a salvarsi dalle situazioni più spinose. “Fare la cosa giusta” non è seguire le responsabilità, le norme e i regolamenti, ma adoperarsi per attivare la macchina della solidarietà. Questo dovrebbe essere il compito del Primo cittadino di Gorgonzola che per senso di umanità avrebbe dovuto lanciare un appello alla sua cittadinanza al fine di trovare un lavoro ai due coniugi Vatteroni o in alternativa alla giovane figlia. Pare assurdo che in una cittadina di provincia non si riesca ad attivare una rete di solidarietà in tal senso. Gorgonzola non è Milano e non avrà centinaia di emergenze abitative da gestire come questa. Ma appare evidente che le giunte di sinistra non abbiano questa volontà prese come sono a seguire le direttive di un partito che come una piovra sta asfissiando con i suoi tentacoli questa nazione e questo popolo.

Giuseppe Maneggio

 

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1 commento

strunz 28 Febbraio 2016 - 10:47

i poveri fanno schifo
se perdete tempo con questi idioti vi sputtanate
i poveri si vendono per quattro soldi
chi non sa gestire la propria vita non merita di vivere

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